ALTO ADIGE, 07 MAGGIO 2008
Pronta la grande struttura a ridosso della discarica Ischia Frizzi. L’ambiente rispettato
Lezioni per imparare a guidare in sicurezza
Durnwalder e Widmann: «L’obiettivo è ridurre il numero degli incidenti stradali»
Guidare sicuri non è una virtù scontata, ma una dote da imparare in modo mirato ed efficace. Dalle statistiche, infatti, emerge che il 90% degli incidenti stradali è dovuto a imperizia e ad errori di guida che, molto spesso, si potrebbero evitare. E proprio la riduzione del numero degli incidenti è l’obiettivo pioritario che s’è posta la Provincia realizzando questa grande struttura. Con un addestramento mirato, quindi, e grazie agli impianti tecnici all’avanguardia del Safety Park, si potrà apprendere la tecnica di guida giusta per ogni situazione. Con una serie di programmi specifici, concepiti su misura per tutte le esigenze, chiunque può perfezionare le proprie capacità. Sono concetti ribaditi, anche ieri mattina, dal presidente Durnwalder e dall’assessore provinciale Widmann in occasione dei test per i rappresentanti dalla stampa, preceduti dalla presentazione delle caratteristiche della grande struttura.
Il Safety Park è caratterizzato da una serie di percorsi. Quello ad ostacoli con simulatore di sbandamento è la pista più impegnativa a livello tecnico; percorso attrezzato con le tecnologie più all’avanguardia per simulare situazioni di pericolo reale. Il circuito per la guida in curva è un percorso per addestramento specifico su come affrontare ogni curva stradale, compresa una «curva infinita». Vengono affrontate situazioni di frenata e di frenata di emergenza, sempre in presenza di un impianto per misurare la velocità. C’è anche la «superficie dinamica»: sulla pista polivalente si affrontano condizioni di aquaplaning, pista bagnata, ostacoli improvvisi, carreggiata con diversi valori di aderenza e molto altro. Interessante anche il percorso in pendenza: frenare, schivare e percorrere le curve in pendenza richiede una guida particolarmente dinamica e manovre impegnative che si possono apprendere in piena sicurezza. A disposizione anche il «Percorso handling»: si tratta di un tracciato circolare che viene utilizzato per gli addestramenti a velocità reale per autovetture e moto; integrabile con diversi moduli di tecnica di guida, a seconda del programma prescelto.
Il percorso per veicoli a due ruote e kart verrà utilizzato nell’ambito degli addestramenti per veicoli a due ruote a velocità reale; è anche il percorso ideale per l’esercizio con il kart. Sarà sicuramente molto frequentato anche il percorso fuoristrada: è circolare e selettivo a disposizione dei motociclisti che vogliono mettersi alla prova su un terreno irregolare, adatto ad ogni tipo di fuoristrada.
A ridosso della palazzina per i servizi (con un ampio atrio che potrà ospitare manifestazioni) c’è anche il modulo riservato alle scuole con tanto di semafori e attraversamenti pedonali dove i più piccoli avranno modo di imparare come muoversi sicuri.
«Troppo cemento con danni all’ambiente»
Il gruppo Ambiente e salute contesta la scelta della Provincia
VADENA. Il gruppo «Ambiente e salute», Umweltgruppe, di Bolzano ha diffuso il seguente comunicato: «Preoccupati dall’idea di possibili contestazioni, Durnwalder e Widmann hanno invitato in forma privata la stampa a visitare il Safety Park. Dopo aver comunicato ufficialmente che la inaugurazione si sarebbe svolta il 14 maggio, pochi giorni fa invece è stato annunciato questo appuntamento anticipato con i media, un modo per agire indisturbati. Dopo le manifestazioni vietate, i pullman sequestrati, i relatori stoppati ora si gioca a nascondino: mille sistemi per nascondere il dissenso. Segni di debolezza di un sistema scricchiolante, che prova a mostrare di sé il lato forte e soprattutto evita in ogni modo il confronto. Ma Ischia Frizzi è e rimarrà nel ricordo della gente come uno sfregio alla natura, un’opera di cementificazione dispendiosa e inutile, che porterà ai cittadini e all’ambiente rumore e inquinamento. Un capriccio di qualcuno con i soldi degli altri, una grande opera a spese delle famiglie. Cosa vogliamo chiedere a Durnwalder e a Widmann: Perché proprio in quel posto, distruggendo una zona umida, essenziale per la salvaguardia della biodiversità? Perché un centro di guida sicura, se già esistono a Trento e a Innsbruck? Perché collaudare macchine da guerra? Con quali soldi avete costruito tutto questo? Che fine ha fatto la promessa di una zona di compensazione?», conclude la nota.
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