ALTO ADIGE, 29 MAGGIO 2008
Tunnel uno a fianco dell’altro. A valle cantieri e frantoi
La variante da completare ed il «passante» ferroviario in contemporanea: scontate le conseguenze sul traffico e sulla vivibilità
LAIVES. Due settimane fa l’assessore provinciale Florian Mussner ed i tecnici incaricati di seguire il progetto, hanno spiegato alla popolazione di Pineta i dettagli paesaggistici e architettonici della circonvallazione. «Stiamo lavorando - ha spiegato Mussner - per migliorare l’opera e ridurre l’impatto per il centro abitato. A seguito delle promesse fatte dall’assessore provinciale, Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, aveva diffuso una nota in cui, fra l’altro, evidenziava che nel corso dell’incontro con la popolazione «si era glissato sulle conseguenze della scelta di perforare la montagna a cominciare dall’interruzione delle fonti di acqua potabile per finire con i disturbi arrecati dalla presenza di frantoi e materiali provenienti dagli scavi. Non si è stati inoltre in grado di assicurare che nei prossimi decenni, in concomitanza con gli scavi delle tratte d’accesso all’eurotunnel, Pineta venga trasformata in un enorme cantiere».
Le prospettive - sia per Pineta che per Laives - non sono incoraggianti (proprio l’altro ieri sono stati assegnati i lavori per il tratto di variante che passerà in tunnel sotto la città). Per quanto riguarda il passante ferroviario che, passando sotto la città di Laives, collegherà Ora a Cardano «bypassando» anche l’area della stazione ferroviaria bolzanina, è in stato avanzato la progettazione definitiva, per la quale sono stati richiesti i finanziamenti europei (sono già a disposizione 53 milioni di euro): significa che l’inizio dei lavori potrebbe avvenire entro un paio di anni. A tal proposito va ricordato che l’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011 in perfetta coincidenza - dice sempre la Provincia - con il completamento di quella di Ora ed anche del passante ferroviario fra Bronzolo e Cardano. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione.
Il passante ferroviario - che anticiperà la futura linea del Brennero e che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro. La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi di vivibilità. Il secondo lotto di quella di Ora (il primo sta avanzando e non crea, per ora, eccessivi disagi) sarà abbinato ai cantieri operativi per la grande galleria sotto Laives e fino all’altezza di Bronzolo. Oramai appare scontato che la realizzazione delle due varianti coinciderà con i primi interventi per il passante ferroviario fra la parte nord di Ora e Cardano con il by-passamento della città di Bolzano. Per quanto riguarda Laives, a proposito di variante, lo scenario che si profila è di avere alcuni cantieri in prossimità dell’imbocco del tunnel e quindi un deposito, nei pressi della zona Galizia, per lo stoccaggio e la lavorazione delle migliaia di tonnellate di detriti provenienti dalla perforazione della roccia.
C’è un comitato di coordinamento che sta già lavorando per prevedere quanto accadrà (disagi per residenti e traffico di mezzi pesanti in aumento) e quindi stabilire le misure da adottare. Uno dei punti più delicati è verificare l’approvvigionamento idrico rispetto alla trivellazione della galleria sotto la città (i lavori potrebbero iniziare entro la fine dell’estate).
Conseguenze - inevitabili - anche per Bronzolo che si troverà proprio in mezzo alle due grandi opere stradali ed anche del passante ferroviario che, come noto, interesserà una parte rilevante del territorio comunale.
Passare quattro anni tra rumori, polveri, cumuli di roccia, andirivieni di camion non è certo una prospettiva allettante nè per Pineta, nè per qualsiasi altro centro abitato della Bassa atesina o della val d'Isarco, ma c'è qualcuno che può credere che nel 2011 tutto sarà finito, i cantieri smantellati, lo status quo ripristinato e che tutto questo sarà senza conseguenze?
Si accettano scommessse.
Rifondazione Comunista - Laives
Tunnel uno a fianco dell’altro. A valle cantieri e frantoi
La variante da completare ed il «passante» ferroviario in contemporanea: scontate le conseguenze sul traffico e sulla vivibilità
LAIVES. Due settimane fa l’assessore provinciale Florian Mussner ed i tecnici incaricati di seguire il progetto, hanno spiegato alla popolazione di Pineta i dettagli paesaggistici e architettonici della circonvallazione. «Stiamo lavorando - ha spiegato Mussner - per migliorare l’opera e ridurre l’impatto per il centro abitato. A seguito delle promesse fatte dall’assessore provinciale, Rosario Grasso, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, aveva diffuso una nota in cui, fra l’altro, evidenziava che nel corso dell’incontro con la popolazione «si era glissato sulle conseguenze della scelta di perforare la montagna a cominciare dall’interruzione delle fonti di acqua potabile per finire con i disturbi arrecati dalla presenza di frantoi e materiali provenienti dagli scavi. Non si è stati inoltre in grado di assicurare che nei prossimi decenni, in concomitanza con gli scavi delle tratte d’accesso all’eurotunnel, Pineta venga trasformata in un enorme cantiere».
Le prospettive - sia per Pineta che per Laives - non sono incoraggianti (proprio l’altro ieri sono stati assegnati i lavori per il tratto di variante che passerà in tunnel sotto la città). Per quanto riguarda il passante ferroviario che, passando sotto la città di Laives, collegherà Ora a Cardano «bypassando» anche l’area della stazione ferroviaria bolzanina, è in stato avanzato la progettazione definitiva, per la quale sono stati richiesti i finanziamenti europei (sono già a disposizione 53 milioni di euro): significa che l’inizio dei lavori potrebbe avvenire entro un paio di anni. A tal proposito va ricordato che l’obiettivo è di completare e rendere percorribile tutta la circonvallazione entro il 2011 in perfetta coincidenza - dice sempre la Provincia - con il completamento di quella di Ora ed anche del passante ferroviario fra Bronzolo e Cardano. I prossimi quattro anni saranno dunque all’insegna degli scavi sotto la montagna, dell’asportazione prima e del trasporto poi di grandi quantità di materiale, di cantieri e frantoi che opereranno senza un attimo di sosta, di andirivieni di mezzi pesanti e quindi - fatalmente - anche di disagi per la popolazione.
Il passante ferroviario - che anticiperà la futura linea del Brennero e che sarà l’appendice a nord della tratta di accesso in Bassa Atesina - correrà sulla sinistra della variante in galleria sotto la città di Laives. I due tunnel saranno uno a fianco dell’altro. La costruzione in contemporanea di due varianti alla statale 12 del Brennero creerà problemi di vivibilità. Il secondo lotto di quella di Ora (il primo sta avanzando e non crea, per ora, eccessivi disagi) sarà abbinato ai cantieri operativi per la grande galleria sotto Laives e fino all’altezza di Bronzolo. Oramai appare scontato che la realizzazione delle due varianti coinciderà con i primi interventi per il passante ferroviario fra la parte nord di Ora e Cardano con il by-passamento della città di Bolzano. Per quanto riguarda Laives, a proposito di variante, lo scenario che si profila è di avere alcuni cantieri in prossimità dell’imbocco del tunnel e quindi un deposito, nei pressi della zona Galizia, per lo stoccaggio e la lavorazione delle migliaia di tonnellate di detriti provenienti dalla perforazione della roccia.
C’è un comitato di coordinamento che sta già lavorando per prevedere quanto accadrà (disagi per residenti e traffico di mezzi pesanti in aumento) e quindi stabilire le misure da adottare. Uno dei punti più delicati è verificare l’approvvigionamento idrico rispetto alla trivellazione della galleria sotto la città (i lavori potrebbero iniziare entro la fine dell’estate).
Conseguenze - inevitabili - anche per Bronzolo che si troverà proprio in mezzo alle due grandi opere stradali ed anche del passante ferroviario che, come noto, interesserà una parte rilevante del territorio comunale.
Passare quattro anni tra rumori, polveri, cumuli di roccia, andirivieni di camion non è certo una prospettiva allettante nè per Pineta, nè per qualsiasi altro centro abitato della Bassa atesina o della val d'Isarco, ma c'è qualcuno che può credere che nel 2011 tutto sarà finito, i cantieri smantellati, lo status quo ripristinato e che tutto questo sarà senza conseguenze?
Si accettano scommessse.
Rifondazione Comunista - Laives
Nessun commento:
Posta un commento