ALTO ADIGE, 03 MAGGIO 2008
Dirigenti scolastici e amministrazione comunale intervengono sul caso delle elementari di San Giacomo
Presa di posizione unanime: una nuova modalità di ingresso
LAIVES. Non di selezione per gruppo etnico si tratta, bensì di una “nuova modalità di ingresso” alle scuole elementari di San Giacomo. L’equivoco era nato qualche giorno fa quando l’ex assessore comunale alla cultura, Marco Delli Zotti, portando come al solito il figlio a scuola, ha verificato che al cancello c’era il custode, che provvedeva a smistare gli scolaretti verso uno o l’altro dei due accessi allo stesso cortile. Lo faceva dopo avere appurato a quale istituto erano diretti, se all’elementare italiana o a quella tedesca. L’assenza di una indicazione all’ingresso aveva contribuito a sollevare le perplessità, anche di natura etnica. «Niente di tutto questo - ha subito dichiarato l’assessora comunale Liliana Di Fede - ed anzi, proprio all’elementare di San Giacomo stiamo mettendo a punto un bel progetto interetnico per i bambini che dovrebbe prendere il via in estate. Se ci fosse stato qualche attrito tra le due scuole, ne sarei venuta immediatamente a conoscenza».
Da quanto ha potuto appurare l’assessora Di Fede contattando i responsabili delle scuole, non dovrebbe nemmeno essere stato un problema di informazione perché, come afferma, tutte le famiglie con i bambini alle scuole elementari di san Giacomo dovrebbero avere preventivamente ricevuto una comunicazione in merito alla nuova modalità di ingresso dentro il perimetro del cortile. Il provvedimento sarebbe dettato dalla volontà di garantire maggiore sicurezza agli stessi bambini, impedendo che i loro genitori, come già era successo, entrassero fin davanti alla porta della scuola per accompagnare i figli.
«Questa richiesta è stata fatta dai genitori»
I responsabili degli istituti: così gli alunni sono più sicuri
LAIVES. Le scuole elementari in lingua italiana e tedesca di San Giacomo desiderano far chiarezza. La nota è firmata dalla dirigente dell’Istituto comprensivo in lingua tedesca Quirini) e dal dirigente dell’Istituto comprensivo in lingua italiana Laives 1, Endrighi). Questa la nota: «La scuola elementare in lingua italiana di San Giacomo per soddisfare le richieste dei rappresentanti dei genitori e per garantire agli alunni più sicurezza, ha disposto una nuova modalità di ingresso. Per una maggiore tutela dei loro bambini, in una riunione, i genitori hanno sollecitato la presenza del custode davanti al cancello che ha il compito di aprire il cancello ed appurare che i bambini si dirigano verso il punto di raccolta dove vengono accolti dai propri insegnanti. Questa scelta offre una maggiore tranquillità ai genitori che non oltrepassano i cancelli e permettono ai loro bambini di entrare a scuola e mettersi in fila in autonomia. Le direzioni e gli insegnanti si sono sempre mostrati disponibili per qualsiasi chiarimento, purtroppo alcuni genitori non si rivolgono alle scuole ma preferiscono apparire sui giornali creando problemi inesistenti. Inoltre si possono chiedere informazioni al rappresentante di plesso, ai rappresentanti di classe e/o ai fiduciari per avere delucidazioni e precisazioni. Le due direzioni precisano che non si tratta di nessuna divisione etnica, esistono due cancelli per l’ingresso al cortile usati da sempre dalle scuole in lingua italiana ed in lingua tedesca in base alla vicinanza al punto di raccolta. La scuola in lingua italiana e in lingua tedesca concordano da sempre scelte organizzative, educative e modalità di utilizzo di spazi comuni e per una serenità collettiva, una chiarezza di tutti, sarebbe auspicabile non far nascere questioni e problemi dove non esistono. Le scuole elementari di San Giacomo mostrano dispiacere per l’intervento poco pertinente dell’ex assessore Delli Zotti e ringraziano l’amministrazione comunale che si è sempre mostrata interessata e attenta alle questioni scolastiche attivandosi per trovare soluzioni efficaci».
«Tutte le famiglie erano da tempo informate»
L’assessora Di Fede: critiche a Delli Zotti per la denuncia
LAIVES. L’assessora comunale Liliana Di Fede ha diffuso la seguente nota: «Le insegnanti della scuola elementare in lingua italiana di San Giacomo, su richiesta dei rappresentanti dei genitori, decidono di cambiare le modalità di entrata dei bambini a scuola: i genitori lasceranno i loro figli al cancello, questi entreranno da soli nel cortile e qui verranno presi in consegna dalle insegnanti. Obiettivi sono: maggiore chiarezza per la sorveglianza e un piccolo spazio di autonomia per i bambini che a volte vengono seguiti dai genitori fino al portone della scuola e fino all’inizio delle lezioni. Per garantire una sorvegliana senza “buchi”, le insegnanti decidono di fare entrare i bambini da un unico cancello. Il custode si incarica di segnalarlo ai genitori, anche se tutte le famiglie hanno ricevuto a casa una apposita comunicazione.
Un mattino un papà accompagna il proprio bambino, si inalbera e non comprende, nonostante le spiegazioni delle maestre, il perchè di tale cambiamento, anzi lo interpreta come una misura di strisciante apartheid. Questi i fatti. Si sa, spesso i papà sono molto occupati e non leggono le comunicazioni della scuola. Egli non ha forse dimostrato molta stima e fiducia nelle insegnanti, a cui ha affidato la formazione del proprio figlio, ma, pazienza, anche i papà a volte si fanno prendere dalla passione politica. Quello che però proprio non capisco è come un giornale serio, il “nostro” giornale, abbia costruisca su questa non-notizia mezza pagina di articolo con corollario di foto, occhiello in prima pagina e locandine, tanto che, a chi si ferma ad una lettura veloce, rimane l’impressione che effettivamente la scuola avesse fini diversi che non l’educazione ed la formazione dei nostri bambini. Mi spiace per le insegnanti e per la fiduciaria, la cui professionalità, motivazione ed impegno ho avuto modo di conoscere ed apprezzare grazie ai progetti che stiamo costruendo insieme».
L’assessora forse ha visto soltanto la pagina ma non letto i servizi: fra l’altro abbiamo anche riportato il suo parere in merito alla vicenda.
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