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mercoledì 14 maggio 2008

«Autonomia fiscale contro il carovita»

ALTO ADIGE, 14 MAGGIO 2008





di Mirco Marchiodi





Prima richiesta della Provincia al governo «A noi la competenza su prelievi e controlli»





Allo studio i costi del pacchetto famiglia: 7 milioni per adeguare le pensioni agli invalidi, uno per abolire del tutto il ticket ospedaliero



BOLZANO. «Piena autonomia fiscale: definizione dei tributi, riscossione, controlli. Puntiamo a tutto, anche se probabilmente si andrà verso un compromesso». È questa la prima richiesta ufficiale che arriva dalla Provincia di Bolzano al nuovo governo Berlusconi. Il motivo è semplice e lo spiega Luis Durnwalder: «Con l’autonomia fiscale abbiamo più possibilità di fare una vera politica della famiglia e contro il carovita». La partita va avanti da anni (la stessa richiesta era stata fatta anche al governo Prodi) e riguarda gran parte delle entrati provinciali: del bilancio di oltre 4 miliardi, l’83% delle entrate proviene proprio dai tributi, in gran parte statali. In attesa di definire la questione, la Provincia valuta altre misure contro il carovita.

Anche ieri la giunta provinciale ha discusso a lungo del carovita. È ormai questa la priorità dell’esecutivo provinciale. Al termine della riunione di giunta, ecco che dal presidente Luis Durnwalder arriva la prima, importante richiesta al nuovo governo: «Chiediamo la piena autonomia fiscale». Dove la parola piena significa questo: «Fissazione di tasse e imposte, riscossione e controllo: vogliamo tutto», sottolinea Durnwalder. «Solo così - spiega - la Provincia potrà garantire un più equilibrato carico fiscale per famiglie e imprese».

Non sarà una trattativa semplice, ed il primo a saperlo è proprio il “Landeshauptmann”: «È chiaro che l’autonomia fiscale non potrà arrivare dall’oggi al domani e altrettanto chiaro è che su quello che chiediamo potranno essere trovate delle vie intermedie». L’obiettivo finale però è chiaro: la Provincia vuole poter decidere da sola quanto chiedere in termini di tributi ai propri cittadini.

Nel frattempo, Durnwalder spera che Berlusconi mantenga gli impegni presi in campagna elettorale («la detassazione degli straordinari, la riduzione delle aliquote per i redditi più bassi e le agevolazioni per le imprese che reinvestono i propri utili porterebbero nuovo ottimismo»), ma non nasconde che il carovita si può affrontare fin da subito anche a livello provinciale. Dopo che la scorsa settimana la giunta provinciale aveva ipotizzato alcuni interventi concreti, gli uffici tecnici si sono messi al lavoro per stimare i costi delle misure. «Ad esempio - spiega Durnwalder - se aumentassimo di 100 euro l’importo mensile del minimo vitale avremmo una spesa extra di tre milioni. Di per sé una cifra sostenibile, il problema è che l’aumento del minimo vitale comporterebbe la revisione di altri parametri di incentivazione facendo lievitare la spesa. Altra questione, il ticket ospedaliero: «Elimiarlo del tutto ci costerebbe un milione di euro». L’aumento della pensione agli invalidi civili di 100 euro mensili comporterebbe una spesa supplementare di 7 milioni (sono circa 4.700 gli altoatesini che la riscuotono): «Qui potremmo intervenire subito, anche perché le pensioni agli invalidi non sono comprese nel patto di stabilità». Tra le altre ipotesi ci sono la riduzione del numero delle borse di studio a fronte di un aumento dei relativi importi e la riduzione dall’1,35% all’1% della quota che i Comuni devono restituire alla Provincia per lo smaltimento delle acque (questo avrebbe come conseguenza la riduzione delle tariffe).

La tempistica: «Non è necessario approvare tutte queste misure, ma entro giugno approveremo quelle più importanti», dice Durnwalder.





PARTITA DA 4 MILIARDI





BOLZANO. La compartecipazione della Provincia di Bolzano al gettito fiscale del territorio è pari a circa il 90% del totale. Come fissato dagli articoli 70 e 75 dello Statuto di Autonomia, spettano alla Provincia l’intera imposta erariale sul consumo dell’energia elettrica, i 9/10 delle imposte di registro e di bollo, delle tasse di concessione governativa, delle tasse di circolazione, dell’imposta sul consumo dei tabacchi e dell’imposta di fabbricazione sulla benzina. Alla Provincia vanno anche i 7/10 dell’Iva riscossa in Alto Adige e il 53% dei 4/10 dell’Iva sull’importazione riscossa in Regione.

Le entrate tributarie per il 2008 ammontano a oltre 3,8 miliardi, l’83% delle entrate complessive della Provincia (il resto viene coperto da trasferimenti, mutui e altre voci). Di queste, l’87% sono tributi erariali sui quali la Provincia non può intervenire direttamente, mentre c’è spazio di manovra più o meno ampio sui tributi provinciali, tra i quali come voce più rilevante spicca l’Irap che proprio recentemente è stata ridotta dalla Provincia di un punto percentuale.





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