ALTO ADIGE, 04 MAGGIO 2008
di Bruno Canali
Ingressi separati, replica all’assessora Di Fede «Scelta legittima ma non ci tirino in ballo così»
LAIVES. Che alla base della scelta di smistare gli scolaretti che arrivano ogni mattina ai due cancelli dell’elementare di San Giacomo non vi siano ragioni etniche sono tutti d’accordo: insegnanti, amministratori comunali e genitori si sono infatti espressi in tal senso. Che si tratti invece di una scelta dettata da ragioni di sicurezza e condivisa da tutte le famiglie dei bambini non sembra altrettanto plausibile, tant’è che le parole dette dall’assessora comunale Liliana Di Fede in merito, non sono piaciute a Monica Imperiale, mamma e rappresentante di istituto.
«Certamente le cose sono state fatte correttamente - spiega la signora Imperiale, che di bambini a scuola ne ha tre - hanno convocato i genitori per spiegare la scelta di modificare il sistema di accesso degli scolaretti a scuola, attraverso due cancelli e il preside dell’istituto italiano, Luigino Endrighi, ci ha anche detto che se poi non funzionava se ne poteva discutere. Però non è vero - come ha sostenuto invece l’assessora Di Fede - che la modifica degli ingressi sia stata fatta dalla scuola su richiesta di noi genitori. Quello che è vero è che ci hanno messo davanti ad un comunicato e non tutti i genitori erano d’accordo sul nuovo sistema dei due cancelli. Probabilmente gli insegnanti avranno anche le loro buone ragioni per far entrare nel cortile i bambini autonomamente e lì prenderli in consegna, ma noi genitori dalla stradina dove li portiamo, li perdiamo poi di vista. Resta da chiarire se lo smistamento su due cancelli di uno stesso cortile scolastico sia dettato dalla necessità di garantire più sicurezza e controllo». Anche la rappresentante di istituto fuga ogni dubbio di natura etnica.
LA REPLICA. Marco Delli Zotti, ex assessore e tra i primi a sollevare il caso degli ingressi separati, risponde all’assessora Di Fede: «Non ho mai contestato la scelta di lasciare ai bambini uno spazio autonomo nel cortile della scuola; sono stato contattato da una delle rappresentanti d’istituito che mi ha confermato di aver subito la decisione senza aver potuto in alcun modo incidere su un a scelta che non condividono; conosco molto bene (e sicuramente meglio dell’attuale assessora) la realtà della scuola di S. Giacomo vivendola in prima persona quotidianamente sulle mie spalle, come tutti gli altri genitori di bambini che frequentano questa scuola; probabilmente è la mia interlocutrice che non ha il tempo, presa com’è da altri impegni, di approfondire i temi proposti all’opinione pubblica, che sa giudicare bene la fondatezza di questa denuncia».
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