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giovedì 15 gennaio 2009

«Urbanistica: basta con gli errori»

ALTO ADIGE- GIOVEDÌ, 15 GENNAIO 2009





di Bruno Canali



L’architetto Ebner: sono mancati armonia ed equilibrio





Critiche alle scelte fatte finora. Aperta la mostra dedicata al «Verde in centro»





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LAIVES. Per il futuro sviluppo urbanistico della città serve una programmazione in prospettiva. Lo ha sostenuto l’architetto Thomas Ebner, coordinatore della Ripartizione provinciale natura e paesaggio, parlando ieri in occasione della conferenza con la quale è stata inaugurata la mostra «Il verde al centro» he rimarrà in municipio per alcune settimane. «Fin qui - ha aggiunto l’architetto - si è andati avanti più o meno come capitava e lo si vede chiaramente dai risultati». All’incontro erano presenti oltre a Polonioli, anche i sindaci di Bronzolo e Vadena e così la conferenza si è trasformata in una sorta di lezione su come si dovrebbe programmare lo sviluppo armonico di una città se si vuole che poi la vivibilità non risulti compromessa con conseguenti disagi per i residenti.

L’architetto Ebner ha anche portato un interessante progetto, realizzato in collaborazione con l’Università di Innsbruck, un plastico della Laives nel 2050, sviluppata a «ventaglio» dall’imbocco della Vallarsa verso il fondovalle, con una struttura radiale e strade parallele. «Oggi a Laives manca anche il minimo presupposto per parlare veramente di qualità - ha spiegato Thomas Ebner - proprio perché si vede che è mancata una chiara struttura urbana. Siamo di fronte ad un agglomerato di edifici che non è automaticamente città. Per il futuro invece bisognerà lavorare sulle variabili che sono la popolazione, la circonvallazione e forse anche la trasformazione della caserma Guella dei carabinieri.

Anche per l’architetto Ebner, il problema maggiore è rappresentato dalla via Kennedy perché divide in due la città ed è percorsa ogni giorno da decine di migliaia di veicoli. In una visione futura invece, la via Kennedy dovrebbe diventare a traffico limitato, con tanto verde e con gli esercizi commerciali. «Senza una visione complessiva - ha ribadito il tecnico - la città sarà destinata a svilupparsi priva di carattere proprio, senza ritmo e senza equilibrio dei pesi. Per via Kennedy inoltre sarebbe da studiare tutta la parte legata alle altezze degli edifici, proprio per recuperare armonia. Compito della politica in tal senso è anche quello di porsi la domanda in quale direzione si vuole andare».

Specificatamente di verde e arredo urbano ha poi parlato l’architetto paesaggista Marco Molon, portando interessanti esempi di realizzazioni esistenti. Si è così potuto vedere che anche con impegni minimi di spesa, si possono recuperare aree urbane ad una migliore vivibilità. «Sarebbe auspicabile dotarsi di uno specifico piano di gestione del verde - ha detto Molon - che già a livello di piani di attuazione definisca la strutturazione del verde».




Grasso: «Serve un ripensamento prima di ogni trasformazione»



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LAIVES. Il consigliere comunale Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) interviene con una nota sulla mostra «Il verde al centro»: «C’è la nostra adesione sia all’iniziativa che agli scopi che essa si propone. È infatti su questa falsariga che si erano mosse le nostre critiche allorché intervenimmo sui progetti di trasformazione del centro cittadino. Creare un deserto di pietra, distruggere simboli a cui ci si era affezionati, non eliminare il traffico da via Pietralba, non prevedere occasioni di incontro e di socializzazione, spazi che invitino alla sosta e a scambiare quattro chiacchiere, un arredo urbano immediatamente fruibile anche dai bambini, è quanto di più sbagliato ci possa essere ed una strada sicuramente da non percorrere. Ben venga dunque questa iniziativa se sarà seguita però da comportamenti coerenti a cominciare dalla destinazione degli ultimi spazi non edificati disponibili nel centro cittadino e da un ripensamento partecipato della costruenda piazza.



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