Visualizzazioni totali

mercoledì 28 gennaio 2009

Röchling, occupati da salvare

ALTO ADIGE - GIOVEDÌ, 29 GENNAIO 2009





Albrigo (Cisl): «È emergenza nella garanzia dei salari»

Schwarze (Cgil): «Puntiamo ai contratti di solidarietà»





INDUSTRIA IN DIFFICOLTÀ



BOLZANO. «Siamo di fronte ad un situazione difficilissima» osserva Maurizio Albrigo segretario provinciale dei chimici Sgb/Cisl al termine del vertice avuto ieri con la dirigenza della Röchling di Laives per verificare i termini dell’accordo sottoscritto a dicembre. «Siamo fortemente preoccupati per la gestione del pacchetto di misure da adottare nell’immediato futuro» incalza Stefano Schwarze segretario della Filcem Cgil. Va detto che l’incontro di ieri è servito per renderci conto che la situazione aziendale rispetto ad un mese fa - a causa della pensantissima crisi che ha colpito a livello internazionale l’intero comparto dell’automotive di cui la Röchling è parte integrante producento componenti plastiche per tutti i maggiori marchi auto del mondo - è diventata ancora più pesante e le prospettive, al momento attuale, drammatiche. «La settimana prossima ci prenderemo una giornata di clausura per poter definire una serie di misure presentabili alle assemblee dei lavoratori. Una cosa è certa - sottolinea Albrigo - è la pregiudiziale che abbiamo posto: la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e la garanzia di una retribuzione dignitosa». «Puntiamo alla stipula di un contratto di solidarietà - anticipa Schwarze - ma dobbiamo garantire i salari più bassi. Non intendiamo accettare ricatti da parte dell’azienda».

Da quest’oggi intanto saranno costretti a fermarsi - per loro scatterà la cassa integrazione - i cinquanta lavoratori addetti al reparto di produzione delle porte per vetture Fiat. In considerazione del fatto che la casa automobilistica italiana è ferma a “caduta” i lavoratori della Röchling saranno costretti a due settimane di cassa integrazione. «L’azienda ha una linea di garanzia mensile che prevede il raggiungimento di un determinato fatturato. Oggi le commesse raggiungono circa la metà del minimo necessario. L’azienda ha quindi la necessità di un evidente rientro, ma questo non potrà esseer pagato esclusivamente dai lavoratori e in particolare da quelli a reddito più basso - osserva ancora Albrigo - Non è possibile intaccare tredicesime o oaltri premi previsti dal secondo livello di contrattazione. Non possiamo consentire, e pretendere che gli operai in cassa percepiscano meno di mille euro al mese. A questo punto siamo pronti ad una mobilitazione. La Provincia per anni ha erogato contributi spaciali agli albergatori per salvare il turismo a causa del fatto che non nevicava. Quest’anno di neve ne è caduta abbontante e il turismo non è “da salvare”. Oggi “da salvare” è il mondo della produzione e l’occupazione di centinaia di lavoratori». (p.m.)

Nessun commento:

Posta un commento