ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 21 GENNAIO 2009
Lo studio: è il caro-prezzi la preoccupazione maggiore
Immatricolazioni in calo del 21,6% tra le famiglie Settore «salvato» dalle vetture aziendali (+22,9%)
MIRCO MARCHIODI
BOLZANO. Frena l’economia e calano i consumi. Nel 2008 la spesa per beni durevoli - auto, mobili, elettrodomestici - è scesa del 9,1%. Crollano le immatricolazioni, tiene il settore dei mobili. E i timori maggiori degli altoatesini sono il carovita e la paura di dover rinunciare al proprio tenore di vita.
L’Osservatorio Findomestic Banca ieri ha pubblicato il proprio rapporto sul consumo dei beni durevoli. Per l’Alto Adige il bilancio è in chiaroscuro. Nel 2008 l’economia provinciale ha sperimentato una flessione più accentuata rispetto al resto del Nord-Est, anche se in compenso sono aumentate la domanda estera e la spesa complessiva per i consumi. Bolzano si colloca ai primi posti per quanto riguarda il reddito netto disponibile pro capite (vengono presi in considerazione dichiarazioni dei redditi, rendite finanziarie e redditi aziendali): è pari a 22.384 euro, più elevato rispetto al 2007 (21.577) e più elevato anche rispetto all’analogo dato per il Trentino (20.424 euro). La crescita del reddito disponibile (che non equivale a quella del Pil) nell’ultimo anno è stato del 3,7% e nel 2009 sarà pari all’1,8%, così prevede l’osservatorio. Ma se il reddito disponibilie rappresenta la buona notizia, quella cattiva è data dal calo dei consumi di beni durevoli: il meno 9,1% registrato a livello regionale è uno dei valori peggiori registrati in Italia.
Il crollo della auto. Che quello delle auto fosse uno dei settori più colpiti dalla crisi economica era cosa nota. Ora arriva il conforto dei numeri. Le immatricolazioni di auto nuove sono diminuite del 10,5% passando dalle 15.601 del 2007 alle 13.956 del 2008. Ma guardando alla sola spesa delle famiglie (e quindi non considerando le auto aziendali), il calo è superiore al 21%: si passa infatti dalle 11.728 auto immatricolate nel 2007 alle 9.198 dell’anno appena passato. La spesa per famiglia per le auto nuove è calata del 22,2% (nel resto d’Italia la diminuzione è stata del 18%). In controtendenza i numeri relativi alle auto aziendali: le immatricolazioni del 2007 sono state 3.873, quelle del 2008 4.758 con un aumento del 22,9%.
In calo anche il settore delle auto usate: nel 2007 erano state 10.632, mentre nel 2008 quelle vendute sono state 9.954 con una diminuzione pari al 4,5%. Tengono invece le vendite di motoveicoli che erano state 3.455 nel 2007 e sono diminuite solamente di venti unità nel 2008 con un calo percentuale dello 0,9%.
Mobili in controtendenza. Con una spesa media pro capite di 847 euro, Bolzano detiene il primato assoluto in Italia per quanto riguarda l’acquisto di mobili. Nel 2008 il consumo complessivo è stato di 171 milioni contro i 168 del 2007. Nonostante la crisi economica, l’aumento è stato dell’1,4%. Una tendenza che viene confermata anche da Egon Rauch, responsabile del settore all’interno dell’Unione commercio. «Se negli anni passati avevamo registrato un calo costante, in questi mesi la crisi non ci ha toccato più di tanto. Non c’è stato alcun peggioramento degli affari, anzi: stiamo lentamente recuperando terreno».
Elettrodomestici. I dati dello studio segnalano una tenuta della spesa per elettrodomestici bianchi (35 milioni nel 2007 e anche nel 2008), ma un calo degli elettrodomestici bruni (televisori e radio), segmento in cui la spesa è scesa dell’8,3% da 38 a 35 milioni. In forte calo la spesa per l’informatica, che passa da 9 a 8 milioni di euro (meno 11,4%). Ma Luciano Giovanelli, amministratore delegato di Euronics, non è d’accordo: «A noi risulta un calo proprio degli elettrodomestuici bianchi, mentre la vendita di prodotti per l’informatica e di televisori sta andando molto bene, anche perché i prezzi continuano a scendere».
I timori maggiori.
Oltre a presentare i dati relativi ai consumi, lo studio presenta anche un sondaggio dai risultati interessanti. Emerge infatti che i maggiori timori riguardano soprattutto il caro-prezzi e solo successivamente seguono la criminalità e la delinquenza. Al quarto posto si ritrova la paura di dover rinunciare all’attuale tenore di vita: una preoccupazione che riguarda soprattutto le famiglie con figli e coloro che percepiscono un reddito da lavoro dipendente. Gli elementi che si ritiene incidano maggiormente sul budget familiare sono l’ascesa dei prezzi dei generi alimentari, i costi inerenti la casa, le tasse, le spese per i trasporti e quelle per la salute. Colpa dei commercianti, stando alle risposte degli intervistati, che vengono ritenuti responsabili dell’aumento dei prezzi perché sono visti come l’anello finale della catena.
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