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sabato 24 gennaio 2009

«Prolunghiamo il tunnel di San Giacomo»

ALTO ADIGE - DOMENICA, 25 GENNAIO 2009





Il vicesindaco Ellecosta: «L’ipotesi più realistica per togliere traffico dalla città»



VALERIA FRANGIPANE



BOLZANO. La città attende da anni soluzioni alla viabilità ed il risultato è avvilente: si fa prima a raggiungere la Zona partendo da Pineta di Laives che da via Fago. E così mentre gli esperti lavorano al nuovo Puc (Piano urbano) il vicesindaco Ellecosta lancia la sua proposta: «La soluzione migliore è quella di spostare l’A22 in galleria e trasformare l’attuale autostrada in tangenziale ma visto che i tempi sono infiniti credo che ci convenga prolungare verso Bolzano il tunnel che collega Maso della Pieve a San Giacomo».

Sono anni che i bolzanini (ed i nostri lettori) sentono parlare di progetti (e li leggono sul giornale con tanto di ricostruzioni al computer), ci si affezionano e poi li vedono sparire: raddoppio dell’Arginale lungo l’Isarco, galleria che passa sotto Monte Tondo e sotto il Guncina e sbuca all’ospedale (la famosa variante nord - ovest), l’A22 che finisce in galleria ecc.

Ipotesi che restano tali mentre nel resto della provincia spuntano tangenziali e gallerie grandiose e qui, per fare un esempio, a Ponte Sant’Antonio si continua a viaggiare a senso unico alternato.

Ma adesso qualcosa si muove sul serio.

Nei giorni scorsi, infatti, l’architetto Francesco Sbetti incaricato dalla giunta di elaborare il piano di sviluppo del capoluogo per i prossimi dieci anni ha presentato le linee guida in materia di viabilità che escludono una volta per tutte il raddoppio dell’Arginale, promuovono lo spostamento dell’A22 in galleria e puntano a scavare la tangenziale nord-ovest nel tunnel.

L’idea dei tecnici è quella di creare una nuova arteria da imboccare all’altezza di Cardano per poi finire in galleria passando prima sotto Monte Tondo (quello con la croce illuminata), poi sotto il Guncina per sbucare vicino all’ospedale.

Per Ellecosta si devono stringere i tempi ma il Comune ha sempre fatto del suo meglio: «Non è vero che ci siamo dimenticati di Bolzano per costruire tangenziali nel resto dell’Alto Adige. Non mi sembra che la situazione viabilistica della città sia disastrosa. Certo diventa difficile quando piove, quando c’è il Mercatino di Natale, in certi giorni d’estate quando i turisti arrivano a frotte, ma non mi sentirei di dire che viviamo e guidiamo nel caos! Diciamo - continua - che adesso i partiti ed i tecnici devono presentare i loro progetti e poi decideremo, insieme, cosa inserire nel Puc. Questione - assicura - di pochi mesi. Ci arriveremo tra maggio e giugno».

Il vicesindaco Svp un’idea già ce l’ha.

«Per me il punto cardine per rivoluzionare la viabilità, far respirare Bolzano e recuperare spazio resta quello di spostare l’A22 in galleria e trasformare l’attuale autostrada in tangenziale ma siccome i tempi realistici sono infiniti, anche perché mettere d’accordo tutte le teste dell’A22 non è per nulla facile, credo che per fare prima e non aspettare un’eternità ci convenga prolungare verso Bolzano il tunnel che già collega splendidamente Maso della Pieve a San Giacomo creando lungo il percorso una serie di uscite a pettine, tre in tutto, una (per esempio) su via Roma. Quella galleria ha fatto respirare San Giacomo, consegnato nuova vita a Pineta e creato un collegamento invidiabile con il capoluogo. Credo che ci convenga puntare ancora su di lei».

L’ipotesi tangenziale nord-ovest che tanto piace a Sbetti non emoziona invece, per nulla, Ellecosta. «Per me è un lavoro inutile. Un sistema viario del genere, fatto di una galleria dietro l’altra prima di tutto costa un sacco di soldi e poi non risolve un granché: non penso che il traffico in discesa dalla Val Sarentino e da Cardano sia tale da giustificare la realizzazione di un’opera tanto importante. Non vedo scendere da nord fiumi di auto».

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