ALTO ADIGE - MERCOLEDÌ, 07 GENNAIO 2009 |
di Mirco Marchiodi |
Prezzo di verde e gasolio in caduta ma i consumi non tornano a salire |
Transiti in diminuzione anche in autostrada L’A22 ha registrato una contrazione dei flussi dell’1,9% |
BOLZANO. A luglio il prezzo di un litro di benzina verde aveva superato quota 1,55 euro. Ora siamo arrivati a 1,05 euro, con il gasolio che è quotato un euro giusto giusto al distributore self service. Stando ai dati dell’ufficio statistica del Comune, in un anno il costo del carburante è sceso del 14%, ma se il confronto lo si fa col picco registrato a luglio, la riduzione supera il 30%. Un vero crollo, eppure i consumi non si sono ripresi. Lo certificano i gestori, ma anche i dati sul traffico dell’A22. Non è solo colpa della crisi, secondo i responsabili del settore: «La gente ha imparato a fare a meno dell’auto». Sono passati appena cinque mesi. A luglio il petrolio aveva sfondato i 150 dollari al barile e la benzina verde sfiorava gli 1,6 euro al litro. «Allora - dice Adolfo Schievenin, segretario di categoria dei distributori di carburante all’interno dell’Unione commercio - i cosiddetti esperti ci illuminavano con diverse spiegazioni. Prima il motivo del caro-greggio stava nel fatto che gli impianti di raffinazione sparsi per il mondo erano diventati obsoleti. Poi hanno sostenuto che l’aumento del prezzo era dovuto all’avanzamento dell’economia cinese e indiana e quindi ad un forte aumento della domanda. Ora che il prezzo è tornato a scendere, non ci vuole molto a capire che queste spiegazioni non reggono». Difficile capire il motivo delle oscillazioni del prezzo del petrolio («forse i “petroldollari” raccolti servivano semplicemente a compensare situazioni finanziarie globali», prova ad ipotizzare Schievenin), fatto sta che un litro di benzina verde oggi costa come nel 2002. In alcune città italiane la barriera psicologica dell’euro è già stata sfondata (ma al ribasso): è accaduto anche a Trento e a Bolzano ci siamo quasi. Eppure i consumi non riprendono. Spiega Salvatore Montella, responsabile dei benzinai all’interno della Confesercenti: «Da luglio ad oggi il prezzo della benzina è calato più del 30%. Oggi siamo appena sopra l’euro e probabilmente nei prossimi giorni il prezzo scenderà ancora. Ma è un dato di fatto che i consumi non sono tornati a salire. I gestori ce lo confermano, nonostante il crollo dei prezzi non c’è stata alcuna ripresa. Colpa della crisi, si fa più attenzione a quello che si spende e se si può si rinuncia a utilizzare l’automobile». Un’interpretazione che trova d’accordo anche Schievenin: «In effetti il calo del prezzo non è coinciso con un aumento dei consumi. La verità è che in questi mesi di caro-benzina, gli automobilisti hanno cambiato modo di vivere. Sono stati costretti a imparare a non usare l’auto e adesso che l’hanno imparato non tornano più indietro». I dati sull’andamento del traffico lungo l’autostrada del Brennero confermano che il calo è reale. In un anno, il dato relativo al veicolo teorico medio giornaliero è diminuito dell’1,9%. Una contrazione, spiega l’Autobrennero, che è riscontrabile in tutte le categorie di veicoli anche se è meno sensibile per la classe 5, che riguarda i mezzi più pesanti. Ma il calo è molto più marcato se dal confronto annuale si passa a quello rispetto al mese precedente: tra novembre e dicembre l’A22 ha infatti registrato un decremento pari al 6,69% dopo che già tra ottobre e novembre era stato comunicato un calo del 3,99% che era seguito al meno 1,45% di ottobre e al meno 3% di settembre. E così ecco il paradosso: nei primi sei mesi del 2008, con il prezzo della benzina in continuo aumento, erano aumentati anche i flussi di traffico, mentre il secondo semestre - col costo del carburante in calo - ha visto diminuire anche il traffico. |
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