Un favore all’aereo | |||||||||||
È strana, molto strana la vicenda dell’Eurostar per Roma soppresso. Era l’unico treno comodo, pulito e rapido da Bolzano alla Capitale. E quando una vicenda è strana - fra l’altro senza spiegazioni ufficiali (almeno finora) da parte di Trenitalia - nascono i sospetti, che nessuno smentisce, il primo dei quali è che abolendo il treno è stato fatto un grosso favore al collegamento diretto fra Bolzano e Roma in aereo. La prima stranezza è la reazione degli amministratori pubblici e quindi dei politici. Che l’Eurostar fosse destinato alla soppressione lo si sapeva da oltre un mese, se non di più. Già in fase di elaborazione del nuovo orario ferroviario il taglio era stato prima annunciato e poi deciso, senza alcuna reazione da parte delle autorità provinciali. Le proteste e quindi gli appelli per il ripristino sono arrivati soltanto nell’immediata vigilia e soprattutto dopo l’entrata in vigore, domenica 14 dicembre, del nuovo orario ferroviario. Seconda stranezza: Trenitalia da alcuni anni «taglia» soprattutto i treni non produttivi: sono quelli che trasportano un numero di passeggeri ridotto o comunque non sufficiente a pareggiare i conti. Tutto si può dire tranne che l’Eurostar Bolzano-Roma (ed ovviamente il Roma-Bolzano) fosse anti-economico anche se si considera soltanto il tratto dal capoluogo altoatesino fino a Verona. Terza stranezza: grazie alle competenze avute negli ultimi anni, la Provincia di Bolzano può gestire le linee «interne». I passi in avanti, in tal senso, sono stati rilevanti sulla Merano-Malles-Bolzano e - da domenica scorsa - anche sulla Fortezza-San Candido. Esemplari anche gli sforzi compiuti sulla linea del Brennero con il potenziamento dei «regionali» in modo da favorire soprattutto i pendolari per lavoro e per studio. Ma questo impegno ha creato un sistema di mobilità ferroviaria «chiuso», salvo poche eccezioni. In sostanza si circola su treni ad orario cadenzato - comodi e funzionali - soltanto all’interno della provincia: uscire dai confini (soprattutto verso sud) significa andare incontro a notevoli difficoltà. Oltre all’Eurostar Bolzano-Roma abolito, vi sono obiettive difficoltà di collegamento (anche per Milano) con necessità a Verona di cambiare convoglio e con coincidenze tutt’altro che in sintonia con le esigenze. Quarta stranezza: a giudicare da quello entrato in vigore domenica scorsa, l’impressione è che l’elaborazione dell’orario dei treni avvenga per compartimenti stagni. Ovvero la Provincia di Bolzano propone il suo a Trenitalia che lo integra con il proprio. Se le coincidenze funzionano si tratta di un colpo di fortuna; in caso contrario nulla (o quasi) viene modificato. Chi ha un po’ di pazienza basta che consulti proprio il nuovo orario. Ma torniamo all’Eurostar cancellato. La mancanza di questo collegamento diretto da Bolzano a Roma penalizza anche chi ha bisogno di raggiungere Bologna e Firenze in tempi ragionevoli. Da domenica 14 dicembre comunque i disagi maggiori li sopportano tutti coloro che hanno bisogno di arrivare nella Capitale e che non possono sostenere i costi del viaggio in aereo, sempre ammesso che i velivoli riescano a decollare e quindi ad atterrare a San Giacomo. In mancanza di spiegazioni ufficiali sul «taglio» del treno e su comprensibili spiegazioni da parte di Trenitalia, il tarlo del sospetto sta «lavorando» con sempre maggiore insistenza: vuoi che l’abolizione dell’Eurostar sia stata una manovra concordata per fare un favore al servizio di trasporto aereo? Ezio Danieli
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venerdì 19 dicembre 2008
L’EUROSTAR TAGLIATO
ALTO ADIGE - VENERDÌ, 19 DICEMBRE 2008
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Incredibile! Ben 4 famiglie di amici(nel miopiccolo) hanno rinunciato ad effettuare vacanze estive in Alto Adigeper le difficoltà dei trasporti ferroviari!!
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