No della maggioranza all'eliminazione dell'addizionale Irpef ed al blocco delle tariffe.
Di fronte all’aggravarsi della crisi ed all’inerzia del comune abbiamo preso l’iniziativa di presentare una mozione in cui chiedevamo l’abolizione dell’addizionale Irpef, il blocco delle tariffe e la predisposizione di un piano di risparmio pluriennale in grado di sopperire ai mancati introiti e di liberare ulteriori risorse.
Ci è stato risposto che l’amministrazione non può rinunciare ad una somma così importante e che questo comporterebbe il taglio di servizi importanti ai cittadini.
Si tratta per noi di un’impostazione inaccettabile, di un ricatto improponibile che oltretutto non corrisponde al vero.
Il dibattito ha infatti dimostrato come proprio attraverso il risparmio ed una politica più oculata di investimenti sarebbe possibile mantenere inalterati i bilanci e contemporaneamente alleviare il peso che grava sulle fasce meno abbienti della popolazione.
Naturalmente sarebbe indispensabile ribaltare l’impostazione sin qui seguita e che vede come prioritarie le compatibilità economiche, mentre le problematiche sociali e il come affrontarle sono ridotte ad una variabile dipendente.
D’altra parte che sia così e che gli aspetti sociali siano del tutto marginali lo dimostra il fatto che la commissione sul carovita, le promesse di un convegno e di misure di intervento ad hoc siano rimaste del tutto lettera morta.
Se poi poniamo attenzione al dibattito sulla successione all’assessore Tommasini in cui il caro vita, la crisi economica e le sue conseguenze sociali non hanno fatto capolino nemmeno per errore, e che a nessuno sia venuto in mente la possibilità di risparmiare rinunciando alla sua sostituzione, comprendiamo quanto realmente stiano a cuore queste questioni alle forze politiche di maggioranza.
Rifondazione Comunista – Laives
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