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lunedì 3 novembre 2008

Bus di linea, «saltate» alcune corse

ALTO ADIGE - SABATO, 01 NOVEMBRE 2008





















 
Sotto la pioggia l’attesa (anche inutile) dei passeggeri. Proteste
 
Maltempo, caos del traffico a Bolzano e folla al cimitero: un cocktail micidiale ha causato pesanti disagi ieri mattina




 LAIVES. Pioggia insistente e vigilia delle festività di Ognissanti hanno determinato il caos totale sulla statale 12 nelle ore di punta di ieri mattina con il risultato che anche gli orari di passaggio degli autobus Sasa lungo la linea 2 sono saltati. C’è stato anche chi ha atteso per oltre mezz’ora l’arrivo dell’autobus alla fermata e così, inevitabilmente, il nervosismo era notevole.

 Il caos per gli autobus ha riguardato sia l’andata che il ritorno da Bolzano. I minuti di ritardo sono iniziati già nel capoluogo altoatesino. In questi giorni c’è il “nodo” del cimitero di Oltrisarco da superare e lì, ancora minuti preziosi persi nel traffico. Quando sono arrivati a Laives i pullman si sono trovati irrimediabilmente imbottigliati nella colonna perenne di via Kennedy. Al capolinea di Bronzolo, tanto per fare un esempio, l’autobus della linea 2 che come da tabella doveva transitare alle 10.2, in realtà è arrivato alle 10.30, mezz’ora circa di ritardo, con la gente alle fermate irritata. Al ritorno verso Bolzano stessa musica con una consolazione: non ci sono stati blocchi a causa dei lavori di disgaggio tra Pineta e Laives, altrimenti sarebbe stato uno scenario da incubo. Gli habituè del trasporto pubblico hanno notato anche che gli autobus della Sad ci mettono meno a raggiungere Bolzano, nonostante per buona parte facciano lo stesso percorso di quelli della Sasa. Ma bisogna aggiungere che, stranamente, sono ancora molto poche le persone che se ne servono a Bronzolo e a Laives, pur sapendo che per quanto riguarda il ticket, funziona come con gli altri mezzi di trasporto pubblico perché il biglietto è integrato, ferrovia compresa.

 Una soluzione a questo problema? Per ora non c’è e non ci sarà probabilmente fino a quando non sarà completata la variante alla statale 12. Gli autobus pubblici non hanno alternative alla via Kennedy con il caos che la caratterizza e infatti, tutte le buone volontà sono andate regolarmente ad infrangersi contro questo scenario. Rimane il treno, che effettivamente negli ultimi anni ha visto aumentare notevolmente il numero di passeggeri. Però non è agevole per tutti, sia perché le stazioni ferroviarie sono normalmente lontane dal centro abitato e sia perché tanti lavoratori pendolari una volta a Bolzano, debbono recarsi lontano dalla zona della stazione ferroviaria.

























«Le coincidenze non rispettate alla stazione dei treni»
 
Ancora proteste dei pendolari: contrattempi al mattino e subito dopo mezzogiorno


 LAIVES. Continuano i disagi per i pendolari che ogni giorno usano il treno per recarsi da Laives a Bolzano a lavorare e che evitano di inquinare e di far aumentare il traffico già caotico. Proprio dipendenti e studenti ribadiscono che «Per raggiungere la stazione di Laives è in funzione un bus navetta. Quello che dovrebbe arrivare in stazione per permettere di salire sul treno delle 7.43, arriva regolarmente tardi, rischiando quasi sempre di far perde il treno a chi lo utilizza». Vi sono mattine che arriva in stazione 10 minuti dopo che il treno era partito costringendo una ventina di persone ad aspettare il treno successivo (quello delle 8.13) stando fermi all’aperto visto che non c’è ancora una costruzione chiusa dove ripararsi) per circa mezz’ora. I pendolari si chiedono «A cosa serve un servizio di bus navetta istituito per collegarsi al treno se non combaciano gli orari dei due mezzi di trasporto... Stessa cosa con il treno che arriva a Laives alle 13.15: se ritarda di 2 minuti, il bus navetta (anche se le persone stanno scendendo dal treno) non aspetta e parte, costringendo le persone a farsi la strada a piedi fino in città (25 minuti). Molti di noi hanno i figli che escono da scuola e vengono a casa a pranzo e non trovano nessuno ad aspettarli». Da qui la richiesta ai responsabili dei servizi (definiti «disservizi») di prendere i necessari provvedimenti».













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