LAIVES. Le cifre - contenute in un articolato studio - parlano chiaro: gli abitanti di Laives (frazioni comprese) preferiscono spostarsi per fare gli acquisti. Il volume del potere di acquisto dei residenti, nel comparto del commercio al dettaglio, è pari a 131,8 milioni di euro l’anno e il 53% di tale somma viene speso a Laives. Più «fedeli» negli acquisti i cittadini lo sono verso i negozi di generi alimentari (81%), articoli di drogheria e profumeria (79%) mentre la più bassa riguarda gli articoli sportivi (25%) (c’è un solo negozio sul territorio comunale) e abbigliamento (26%). L’esperto precisa inoltre che «Circa 62 milioni di euro invece vengono spesi in massima parte a Bolzano, Appiano, Ora ed Innsbruck» dove gli abitanti di Laives e frazioni cercano quello che non riescono a trovare in città oppure è sicura di trovare, appunto in trasferta, prezzi più convenienti. «In sostanza - evidenzia l’espertosi può dire che a Laives è maggiore la spesa fatta altrove che quella sul territorio comunale».
Problemi analoghi li si riscontra pochi chilometri più a sud, ad Ora. La vicinanza a Bolzano, la crisi generale che porta i consumatori a risparmiare il più possibile e la concorrenza delle grandi catene: sono queste - secondo la fiduciaria dei commercianti nonché titolare della merceria Knopfloch Annalies Mittermair - le difficoltà delle piccole attività nella cittadina. Scendendo ancora più a sud (Egna e soprattutto Salorno) sono sempre più numerosi i residenti che si trasferiscono in Trentino per fare la spesa. È anche - e forse soprattutto - una questione di prezzi. Se è vero che sono da coordinare meglio i rapporti fra i Comuni della Bassa Atesina e la vicina provincia di Trento, è altrettanto vero che facendo una ventina di chilometri al massimo in auto le famiglie risparmiano. E neanche poco. Mentre continua a mancare fra i negozianti «nostrani», un minimo di autocritica per quanto riguarda i prezzi che, in certi settori merceologici, in Alto Adige sono decisamente più alti rispetto al Trentino, è rimasto del tutto inascoltato - come la maggior parte delle indicazioni che aveva dato su diverse problematiche sia della Bassa Atesina che dell’Oltradige - il consiglio dato dal docente universitario Gottfried Tappeiner che, per conto della Comunità di Valle, ha elaborato il piano sullo stato di salute dell’economia. Ebbene Tappeine s’era occupato anche del settore commerciale facendo delle considerazioni e della proposte: «Nei colloqui con le amministrazioni comunali e con le rappresentanze dei vari gruppi d’interesse è stato ripetutamente sottolineato il molteplice intreccio tra il comprensorio e il Trentino. Questi collegamenti evidenziano il potenziale per una cooperazione più intensa. I colloqui però hanno altrettanto chiarito che le opportunità di cooperazione assumono aspetti estremamente ambivalenti e in parte soggetti a ipoteche politiche...». Il discorso - decisamente più semplice - va esteso anche al territorio altoatesino proprio per contenere il sempre più ricorrente «shopping» in trasferta (soprattutto dai piccoli paesi verso Bolzano). Ed infatti Tappeiner aveva consigliato «L’istituzione di un gruppo di lavoro nei comuni particolarmente interessati ad una tale coooperazione, per identificare le relative possibilità». Questo gruppo di lavoro - era stato aggiunto in seguito - «Sarebbe estremamente utile anche per esaminare la differenza fra i prezzi - soprattutto per quanto riguarda il settore dell’abbigliamento - che invoglia appunto l’acquirente a trasferte. Come appunto accade a Laives ed Ora dove il servizio di vicinato registra flessioni preoccupanti.
Shopping spesso in trasferta LAIVES. L’analisi sul commercio comunale - elaborata da Stefan Lettner, esperto dell’istituto di ricerca Cima - evidenzia che ciò che condiziona il commercio cittadino è la viabilità. Secondo Lettner «quella di Laives è una realtà anomala a livello provinciale» per i tanti problemi di traffico che non ha riscontrato in alcuna delle altre 24 località prese in esame. Tra le esigenze che sono state manifestate dai commercianti invece c’è quella di avere più parcheggi. Secondo l’assessore comunale Bruno Ceschini: «Diversi ne arriveranno quando metteremo mano al secondo lotto del centro storico cittadino, con abbattimento del vecchio municipio, piazza e parcheggio interrato». La percorribilità di tutta la variante alla statale 12 - la Provincia ripete che sarà pronta per il 2011 - dovrebbe consentire anche al settore commerciale di svilupparsi. Intanto però sono numerosi i piccoli negozi (anche a San Giacomo già liberata, parzialmente dal traffico) che hanno chiuso.
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