Pubblichiamo la traccia del nostro intervento sull'OdG presentato dai consiglieri del centrodestra - ed in seguito ritirato- in merito alle conseguenze occupazionali della vicenda "Omniscom".
È evidente che quando si parla di posti di lavoro in pericolo la nostra attenzione non può essere che massima e qualsiasi strumento venga proposto per evitare che dei lavoratori perdano il proprio posto non può che vederci favorevoli.
Devo dire però che leggendo attentamente il testo della mozione la cosa che balza subito agli occhi è la mancata citazione dei livelli più bassi. Altra dimenticanza di non poco conto è l’indotto con tutta una serie di figure professionali a cui vengono esternalizzate una serie di mansioni e che in un processo di razionalizzazione e accorpamento rischiano seriamente di perdere gli appalti e di trovarsi per strada con i loro dipendenti.
Non è poi escluso in un processo di concentrazione che alcune filiali, meno produttive vengano chiuse e a nostro avviso non bastano le rassicurazioni dei dirigenti. Basta parlare con qualsiasi cassiera o commessa di questi esercizi per rendersene conto.
A nostro parere dunque si tratta di dimenticanze gravi.
Alla fine dello scorso consiglio siamo stati poi invitati a leggere con attenzione la mozione e ci è stato suggerito che si trattava di un intervento "ad personam." Abbiamo accolto con piacere l’invito perché è evidente che se parliamo dell’amministratore delegato di Omniscom o di non ben precisati alti dirigenti ( mi si dica quanto guadagnano e la funzione che svolgono nell’azienda, se siano dotati di autonomia o meno, ecc) che sono a rischio di perdere il posto, poco può importarcene, essendo lautamente pagati proprio perché nel loro stipendio è incluso il rischio del licenziamento.
Diverso è il discorso per quelle figure che vengono indicate come quadri e impiegati e ancor più per le figure professionali con mansioni più basse:
il commercio è una giungla in cui sempre più spesso parlare di diritti è un eufemismo, i contratti sono quasi sempre disattesi, il rispetto dell’orario di lavoro, delle mansioni delle ferie, ecc. sono nella discrezione assoluta delle aziende.
Se si conosce qualcuno che lavora nel settore si sentono cose inaudite e le aziende giocano sulla divisione dei lavoratori per imporre le loro condizioni. Qualche euro in più e la qualifica di quadro, di responsabile di filiale, di caporeparto,… e il gioco è fatto.
Ma parliamo pur sempre di lavoratori che in busta paga percepiscono al massimo, secondo i contratti, poco più di 2.000 Euro lordi.
È a questi lavoratori che si pensa? Sarebbe bene esplicitare chiaramente il proprio pensiero anche da parte di chi vi vede la sponsorizzazione di qualche alto dirigente.
La mozione andrebbe dunque quantomeno integrata, ma al di là delle intenzioni vale la sostanza: e cioè l’invito ad aprire un tavolo di confronto.
Propongo però di emendare la mozione sostituendo almeno “quadri, dirigenti e impiegati” con “dipendenti” “personale dipendente” o meglio con “lavoratori del settore e dell’indotto”.
In caso contrario non posso andare al di là di un’astensione.
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