ALTO ADIGE - MARTEDÌ, 10 FEBBRAIO 2009
Ebner: poche le differenze qui si privilegia la qualità
La Camera di commercio: siamo sugli stessi livelli di Trento mentre Innsbruck è più cara
BOLZANO. Stessi prezzi per gli stessi prodotti. Acquistando un paniere di una ventina di prodotti identici a Bolzano e Trento, la differenza di prezzo è pari ad un misero 0,1%. Mentre Innsbruck è molto più cara. Questo almeno sostiene la Camera di commercio. I bolzanini però quando vanno al supermercato spendono di più: «È perché scelgono prodotti migliori», spiega Michl Ebner.
Bolzano è la città più cara? Soltanto in apparenza, assicura l’istituto di ricerca economica della Camera di commercio. Perché se si confrontano i prezzi degli stessi prodotti, allora Trento non è poi tanto più conveniente e Innsbruck è addirittura più cara del 16,4%.
«Tra i consumatori - afferma il presidente della Camera di commercio Michl Ebner - c’è tanta incertezza. Se però il confronto prezzi viene fatto su una base oggettiva, e quindi considerando prodotti simili per marca, qualità e confezione, allora non si può dire che Bolzano è più cara. Infatti, dalla nostra analisi risulta che solo in pochi casi il capoluogo altoatesino è più costoso di Trento o Innsbruck». I risultati del confronto prezzi dell’Ire in effetti sono sorprendenti: fatto 100 il livello dei prezzi di Bolzano, Trento si attesterebbe a un livello quasi identico, ma comunque più elevato (0,1%) con Innsbruck che invece fa registrare un livello pari a 116,4.
Meglio acquistare a Bolzano il pane, la pasta, le carote, le cipolle, il dentifricio, le mele o l’olio extravergine, Trento è più conveniente per riso, carne, grana padano, uova e patate, mentre Innsbruck è la meno cara per speck, banane e pannolini. Ma allora come si spiega che i prezzi di Bolzano ai bolzanini sembrano più cari, tanto che molti di loro decidono di fare acquisti in Tirolo o Trentino? Soltanto una percezione sbagliata? Non del tutto, replica Michl Ebner. «Il fatto è che i consumatori altoatesini danno molta importanza alla qualità. E questo incide sulle rilevazioni dei prezzi, come ad esempio quella dell’Astat, che prendono a riferimento i prodotti più venduti. Su queste indagini incidono automaticamente anche le abitudini locali dei consumatori». In pratica, dice Ebner, i bolzani comprano prodotti migliori rispetto a trentini e tirolesi e quindi è normale che spendano di più. «Anche se - aggiunge Ebner - anche in questo tipo di rilevazione Innsbruck è la più cara». Fatto 100 il livello dei prezzi del prodotto più venduto a Bolzano, a Trento si scende ad un indice pari a 92,9 mentre Innsbruck registra un indice di 100,6.
Il presidente della Camera di commercio chiude con un ragionamento sull’inflazione, che proprio in questi giorni a Bolzano ha registrato un’ulteriore frenata: «Bisogna fare attenzione a non confondere il livello dei prezzi con la dinamica della loro variazione - avverte Ebner -. Lo scorso anno l’Alto Adige, come del resto molti altri Paesi europei, ha dovuto combattere contro un tasso d’inflazione relativamente alto, che oscillava tra il 4% e il 6%. Ora però si registrano nuovamente segnali positivi: il tasso d’inflazione di gennaio si è assestato sull’1,7% e quindi è tornato a livelli normali». (mi.m.)
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