ALTO ADIGE - SABATO, 19 LUGLIO 2008
di Bruno Canali
Polonioli: niente spese per la gestione
Per ora rispettata la tabella di marcia
LAIVES. Una alla volta, le strutture sportive della zona Galizia stanno finalmente per essere consegnate. In questi giorni tocca all’impianto per il gioco dei birilli automatici, mentre è pronto l’adiacente bocciodromo e sono stati consegnati da qualche tempo i locali del centro giovanile «No Logo». Si lavora invece per la costruzione del «Black Box», sempre per i giovani. L’area insomma sta crescendo e assomiglia sempre più a una vera e propria città nella città
Ieri l’assessore ai lavori pubblici Renzo Gerolimon ha effettuato un sopralluogo in Galizia. «I lavori stanno andando avanti regolarmente - spiega -. Una volta che sarà tutto pronto avremo un bel complesso, non solo per lo sport: per questo abbiamo previsto bar e ristorante. Certo che quando poi sarà pronta anche la parte destinata all’Fc Alto Adige con i suoi 4 campi da calcio e magari verrà spostato qui pure il lido e si costruirà il velodromo, avremo una città dello sport di rilevanza provinciale».
Meno facile invece il capitolo delle spese, non tanto di costruzione (gli ultimi lavori, Black Box compreso, sono costati circa 4,5 milioni di euro) quanto per le future manutenzioni e per l’energia elettrica e del riscaldamento che si renderanno indispensabili. Un complesso di queste dimensioni richiederà una spesa annuale molto elevata, che il Comune di Laives, da solo, probabilmente non potrà permettersi. Per questo il sindaco Polonioli ha già le idee chiare su come fare: «In linea di principio la nostra idea è che le strutture debbano mantenersi da sole - dice il sindaco -, anche grazie alla presenza di bar e ristorante. Devono anche contribuire i costi di esercizio delle varie attività, come bocciodromo e birilli automatici e lo stesso vale per il Black Box, che andrà usato il più possibile e anche affittato a chi lo chiederà. Quando tutta la zona sportiva sarà a regime, compresa la parte dell’Fc Alto Adige, dovrà rendere al Comune, magari anche solo pochi euro, ma quello che basterà per non diventare un costo per la collettività».
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