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giovedì 10 aprile 2008

Case sovraffollate da clandestini- una mozione della destra

Troppo spesso le questioni legate all’immigrazione vengono ridotte ad un problema di ordine pubblico dimenticando le cause economiche e sociali che le producono. Ridurre, semplificare un fenomeno complesso, che ha mille sfaccettature e mille cause, è un’operazione sbagliata e pericolosa che ne impedisce la comprensione.



I flussi migratori odierni sono prodotti dalle politiche liberiste, di guerra e di pace. Si tratta di fenomeni inarrestabili con i quali le società occidentali, quelle della parte più ricca del mondo, dovranno inevitabilmente continuare a fare i conti per i prossimi decenni. Pensare di poterli arrestare chiudendo le frontiere è una pia illusione che si scontra con la drammatica necessità di migliaia di donne e di uomini di sfuggire, per l’appunto, alla fame, alla guerra, alle persecuzioni, ai cambiamenti climatici: tutti fenomeni in cui la responsabilità della parte del mondo in cui viviamo è del tutto evidente.



La velleità di chi pensa di fermare questi processi con provvedimenti di polizia, ripeto, è del tutto evidente, se si ha la capacità di guardare a questi processi da un punto di vista globale e se non  si cede alla tentazione di semplificare, se si rinuncia a far leva sulla paura che il diverso incute, se si ha la capacità di considerare la diversità come ricchezza, completamento, opportunità in più che ci vengono concesse, come possibilità di confronto ed arricchimento.


E dunque il problema non è quello di impedire gli accessi, ma, ribaltando completamente l’impostazione, quello dell’accoglienza e dell’integrazione. Solo così è possibile chiedere il rispetto delle regole e puntare l’attenzione anche sui doveri.

Già questo sarebbe sufficiente per un voto contrario, ma non voglio sottrarmi ad entrare nello specifico della mozione. Infatti non mi nascondo che i nuovi arrivati, spesso portatori di culture profondamente diverse, hanno grosse difficoltà ad inserirsi e che ciò crea problemi di coabitazione.



Veniamo dunque al concreto della mozione che sulla stampa è stata preceduta dall’ammissione che l’argomento proposto è per lo meno delicato. È una exusatio non petita, una scusa, una giustificazione non richiesta, non necessaria. Ed invece gli estensori della mozione ne hanno sentito la necessità che è quantomeno ammettere la delicatezza del problema. È la coscienza che la problematica si presta a strumentalizzazioni.



 D’altra parte pur concedendo che non si fosse mossi da intendimenti razzisti e xenofobi, mi si darà atto che certe affermazioni vanno collocate anche in un contesto più ampio che non è possibile ignorare. Mi riferisco non alle posizioni che storicamente sono state distintive di ampi settori della politica italiana, ma al presente, all’oggi. A ciò che viene prodotto in queste ore.



 Con noi non avrai più un clandestino alla porta di casa!” – si afferma in un manifesto elettorale del PDL – Ebbene, avrete sentito parlare di quella pensionata di Venezia scampata a morte certa, grazie alla sua badante. Se Angela, questo è il suo nome, non avesse avuto una clandestina alla porta di casa, non solo non avrebbe avuto la possibilità di essere accudita 24 ore su 24 per 700E., ma oggi non sarebbe viva.



 Ed invece si continuano a sollecitare i sentimenti più irrazionali delle persone ed è dunque in questo contesto che la mozione va valutata.



 Io credo che, se esiste un problema, sia inutile nascondere la testa sotto la sabbia, ma che vada necessariamente affrontato, chiamandolo con nome e cognome, indagandolo fino in fondo e trovando, proponendo, indicando, suggerendo poi una soluzione.



 Se questo non viene fatto, e nella mozione  non mi pare che ci sia alcunché in questa direzione se non la richiesta di maggiori e più puntuali interventi delle forze di polizia, si tratta di pura propaganda che necessita per l’appunto della precisazione, letta sulla stampa, che non si tratta a priori di un atteggiamento xenofobo.



Che poi l’aumento delle tariffe sia da attribuire ai clandestini suona per lo meno ridicolo così come prendersela con chi esercita il mestiere più antico del mondo invece che con i suoi clienti, nostri concittadini, per il disturbo arrecato dal via vai che inevitabilmente si produce.



 Insomma se vi sono situazioni accertate di disagio vanno indicate con chiarezza senza fare di tutta l’erba un fascio, senza suggerire l’equazione immigrata = prostituta, senza evocare piccoli Bronxs all’interno di caseggiati non meglio identificati in cui regnerebbe il terrore.



 Nel concreto vorremmo sapere se siano state fatte delle denunce? A che esiti abbiano portato? Quali siano le zone, i caseggiati, a cui si fa cenno? Se si tratti di situazioni accertate o di voci? Cosa esattamente sappia l’amministrazione visto che si afferma che il comune ne è a conoscenza.




 Anche noi, comunque, vediamo una mancanza da parte dell’amministrazione la quale non può certo ignorare il fenomeno dell’arrivo in città di lavoratori e lavoratrici immigrati. Cosa ha fatto sinora per integrarli e per evitare che vengano trattati come un problema di ordine pubblico? Si ritiene sufficiente delegare al volontariato questo tipo di interventi o vanno moltiplicati gli sforzi?



 Abbiamo dovuto faticare per far inserire la consulta degli immigrati nello statuto, ma finora è rimasta lettera morta. Troppo delicata anche per il centrosinistra figuriamoci per il PD. E poi non porta voti e le elezioni sono alle porte.



 Insomma noi crediamo che la strada da seguire sia quella dell’accoglienza e del coinvolgimento degli immigrati nella nostra comunità per farne parte attiva e responsabile. Invocare solo l’intervento delle forze dell’ordine serve a escludere, ad emarginare, ad acuire i problemi.



 È con queste motivazioni pertanto che voteremo contro la mozione presentata dai colleghi di AN.


 


PENSIERI SPARSI



Governare dovrebbe essere l’arte di prevenire i problemi non di complicarli, l’arte di programmare e non di subire gli eventi. Qui sembra invece di aver toccato con mano l’impreparazione e il disinteresse della classe politica al potere.



Esistono dei condomini in cui dei lavoratori extracomunitari (svizzeri?, americani?), ospitano troppo spesso amici e parenti nella loro abitazione causando fastidi e disturbi ai vicini. Il fatto di essere “irregolari” di per sé non vuol dire essere dei delinquenti, ma vuol dire semplicemente che la legislazione attuale non ha permesso la loro regolarizzazione.






È evidente che ai prezzi di mercato difficilmente, per chi è giunto da poco in Italia, è possibile accedere ad un appartamento. La conseguenza è che si è costretti a dividere le spese e purtroppo lo spazio con altri. Non si tratta di furbizie, ma di uno stato di necessità.


 

Ecco allora che sarebbe necessario affrontare il problema della casa per questi lavoratori, per chi arriva da altri luoghi per cercare una possibilità che gli è negata nella sua terra. Noi questo dovremmo capirlo. Noi italiani dico. Siamo quasi tutti immigrati in questa terra e  non certo per scelta.


 

Occorre contemporaneamente però che poi non si imbastisca una campagna contro chi ruba le case agli italiani oppure sapere che l’alternativa sono le case affollate o lo spingere ai margini, in situazioni di emergenza, spesso pericolose e in cui tra l’altro è anche più difficile il controllo e maggiormente si espongono questi lavoratori, ai ricatti della criminalità. Ma senza risolvere il problema.


 

Essere clandestini spesso è uno stato di necessità non una colpa. Che nella clandestinità poi sia più facile che si nascondano anche comportamenti illegali o che lì la malavita abbia più facilità di reclutamento, questo è un aspetto che va affrontato. Ma anche qui la sola repressione non porta a nulla. Occorrono politiche che facciano riemergere dalla clandestinità.



1 commento:

  1. Interessante il tuo post. Scusa se mi permetto a suggerirti che con un po' di parole tue sarebbe anche meglio questo non mi sembra farina dal tuo sacco.

    Comunque, l'immigrazione in Italia e problemi correlati, sono strumentalizzati in questa campagna elettorale.

    ti suggerisco di leggere un mio post Eticamente corretti nel



    http://divacattiva.splinder.com



    tra vari commenti forse troverai forse alcune risposte.

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