Troppo spesso le questioni legate all’immigrazione vengono ridotte ad un problema di ordine pubblico dimenticando le cause economiche e sociali che le producono. Ridurre, semplificare un fenomeno complesso, che ha mille sfaccettature e mille cause, è un’operazione sbagliata e pericolosa che ne impedisce la comprensione.
I flussi migratori odierni sono prodotti dalle politiche liberiste, di guerra e di pace. Si tratta di fenomeni inarrestabili con i quali le società occidentali, quelle della parte più ricca del mondo, dovranno inevitabilmente continuare a fare i conti per i prossimi decenni. Pensare di poterli arrestare chiudendo le frontiere è una pia illusione che si scontra con la drammatica necessità di migliaia di donne e di uomini di sfuggire, per l’appunto, alla fame, alla guerra, alle persecuzioni, ai cambiamenti climatici: tutti fenomeni in cui la responsabilità della parte del mondo in cui viviamo è del tutto evidente.
La velleità di chi pensa di fermare questi processi con provvedimenti di polizia, ripeto, è del tutto evidente, se si ha la capacità di guardare a questi processi da un punto di vista globale e se non si cede alla tentazione di semplificare, se si rinuncia a far leva sulla paura che il diverso incute, se si ha la capacità di considerare la diversità come ricchezza, completamento, opportunità in più che ci vengono concesse, come possibilità di confronto ed arricchimento.
Già questo sarebbe sufficiente per un voto contrario, ma non voglio sottrarmi ad entrare nello specifico della mozione. Infatti non mi nascondo che i nuovi arrivati, spesso portatori di culture profondamente diverse, hanno grosse difficoltà ad inserirsi e che ciò crea problemi di coabitazione.
Veniamo dunque al concreto della mozione che sulla stampa è stata preceduta dall’ammissione che l’argomento proposto è per lo meno delicato. È una exusatio non petita, una scusa, una giustificazione non richiesta, non necessaria. Ed invece gli estensori della mozione ne hanno sentito la necessità che è quantomeno ammettere la delicatezza del problema. È la coscienza che la problematica si presta a strumentalizzazioni.
Che poi l’aumento delle tariffe sia da attribuire ai clandestini suona per lo meno ridicolo così come prendersela con chi esercita il mestiere più antico del mondo invece che con i suoi clienti, nostri concittadini, per il disturbo arrecato dal via vai che inevitabilmente si produce.
PENSIERI SPARSI
Governare dovrebbe essere l’arte di prevenire i problemi non di complicarli, l’arte di programmare e non di subire gli eventi. Qui sembra invece di aver toccato con mano l’impreparazione e il disinteresse della classe politica al potere.
Esistono dei condomini in cui dei lavoratori extracomunitari (svizzeri?, americani?), ospitano troppo spesso amici e parenti nella loro abitazione causando fastidi e disturbi ai vicini. Il fatto di essere “irregolari” di per sé non vuol dire essere dei delinquenti, ma vuol dire semplicemente che la legislazione attuale non ha permesso la loro regolarizzazione.
È evidente che ai prezzi di mercato difficilmente, per chi è giunto da poco in Italia, è possibile accedere ad un appartamento. La conseguenza è che si è costretti a dividere le spese e purtroppo lo spazio con altri. Non si tratta di furbizie, ma di uno stato di necessità.
Ecco allora che sarebbe necessario affrontare il problema della casa per questi lavoratori, per chi arriva da altri luoghi per cercare una possibilità che gli è negata nella sua terra. Noi questo dovremmo capirlo. Noi italiani dico. Siamo quasi tutti immigrati in questa terra e non certo per scelta.
Occorre contemporaneamente però che poi non si imbastisca una campagna contro chi ruba le case agli italiani oppure sapere che l’alternativa sono le case affollate o lo spingere ai margini, in situazioni di emergenza, spesso pericolose e in cui tra l’altro è anche più difficile il controllo e maggiormente si espongono questi lavoratori, ai ricatti della criminalità. Ma senza risolvere il problema.
Interessante il tuo post. Scusa se mi permetto a suggerirti che con un po' di parole tue sarebbe anche meglio questo non mi sembra farina dal tuo sacco.
RispondiEliminaComunque, l'immigrazione in Italia e problemi correlati, sono strumentalizzati in questa campagna elettorale.
ti suggerisco di leggere un mio post Eticamente corretti nel
http://divacattiva.splinder.com
tra vari commenti forse troverai forse alcune risposte.