ALTO ADIGE, 25 APRILE 2008
di Mirco Marchiodi
I contratti nazionali penalizzano Bolzano Studio del Sole24Ore: troppo bassi del 10%
Per pareggiare il potere d’acquisto, qui da noi mancano fino a 200 € mensili in busta paga
BOLZANO. Da una parte il salario mensile lordo garantito dai contratti collettivi nazionali. Dall’altra il potere di acquisto locale. Incrociando questi dati, il “Sole24Ore” ha elaborato una simulazione sugli stipendi. E da questa simulazione emerge che in tutti i settori - dal commercio alla chimica, dall’industria ai trasporti - gli altoatesini che hanno un contratto nazionale sono tra i più penalizzati d’Italia. Insomma, tornano le gabbie salariali, ma al contrario: perché se una volta al Nord si guadagnava di più, ora per molte categorie il salario è lo stesso in tutta Italia e quindi vale meno dove la vita costa di più. I sindacati chiedono un rafforzamento della contrattazione territoriale, gli imprenditori una detassazione in busta paga.
C’è chi, come il direttore dell’Associazione degli Imprenditori Udo Perkmann, contesta la scientificità della simulazione. Che forse non sarà corretta al 100%, ma è comunque indicativa. Il ragionamento fatto dal quotidiano economico è il seguente: ci sono categorie a cui viene applicato un contratto nazionale e chi appartiene a quella categoria guadagna lo stesso sia che viva a Bolzano, sia che vive a Campobasso. Però il costo della vita di Bolzano non è pari al costo della vita a Campobasso. Incrociando i due dati si ottiene un salario “equivalente”, che rispecchia il diverso andamento dei prezzi. E che, nel caso di Bolzano, dovrebbe essere superiore al resto d’Italia, perché in Alto Adige la vita costa di più: la differenza è del 10% circa.
I dati parlano chiaro. Ai lavoratori altoatesini a cui viene applicato il salario minimo definito dai contratti nazionali mancano circa 130 euro in busta paga. Detto in altre parole: considerando il potere d’acquisto reale dei salari, tra Nord e Sud ci sono tre mensilità di differenza.
Qualche esempio. Settore commercio: un dipendente di questo settore guadagna in media 1.298 euro lordi al mese. Ma a Bolzano dovrebbe riceverne 1.424 per pareggiare il costo della vita altoatesino. Un metalmeccanico bolzanino invece dei 1.468 euro garantiti dal contratto nazionale dovrebbe riceverne 1.610, un operaio edile 1.621 invece di 1.477. Passiamo al turismo: lo stipendio medio è di 1.301 euro, a Bolzano dovrebbe essere di 1.427. Chimica: in Alto Adige in busta paga mancano quasi 200 euro lordi mensili, nel settore delle telecomunicazioni circa 140. E per quanto riguarda i trasporti, lo stipendio base di 1.392 euro in provincia di Bolzano dovrebbe essere portato a 1.527. A conti fatti, lo stesso “Sole24Ore” afferma che «i lavoratori più penalizzati risiedono a Milano e a Bolzano».
La soluzione? I sindacati sono concordi: «Bisogna rafforzare la contrattazione territoriale e aziendale, in Alto Adige funziona poco». Fanno eccezione i dipendenti pubblici, che grazie alla contrattazione di secondo livello con la Provincia vedono protetto il potere d’acquisto dei loro salari. Diversa la ricetta proposta dall’associazione degli imprenditori: «Aumentiamo il salario netto riducendo la tassazione su straordinari e premi di produzione».
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