Visualizzazioni totali

venerdì 11 gennaio 2008

«La crisi colpisce anche i negozianti»

Alto Adige, 11 GENNAIO 2008


 Si infiamma la polemica sul carovita. La fiduciaria dell’Unione: «Soffriamo burocrazia e affitti stellari»


 Paolazzi: Grasso venga a lavorare per un mese in un’azienda


  Tra le cause delle difficoltà anche la forte concorrenza della grande distribuzione


  LAIVES.  Elda Paolazzi, la fiduciaria per l’Unione dei commercianti locali è un vulcano in eruzione e dopo le ultime iniziative del consigliere Rosario Grasso, che ha chiesto - con una mozione - al Comune un gruppo di lavoro sul caro vita, ne ha per tutti. «Se vuole provare - dice Elda Paolazzi - a Grasso diamo per un mese le chiavi delle nostre aziende e così potrà farsi un’idea di quel che significa oggi lavorare rischiando ogni giorno del proprio, senza avere la benchè minima garanzia».



 A nome dei commercianti, Elda Paolazzi non ci sta a far passare la categoria tra quelle che contribuiscono all’impoverimento delle famiglie. «La crisi non esiste solo a Laives - continua - e per questo non riusciamo a capire le ultime prese di posizione del consigliere comunale di Rifondazione comunista che tendono a criminalizzare tutta la nostra categoria. Come fiduciaria partecipo ad un gruppo di lavoro composto da 10 rappresentanti e se il consigliere Grasso vuole, può scegliere liberamente una delle nostre attività e per un mese gli daremo le chiavi delle aziende, si renderà conto di quel che significa sopravvivere nel settore del commercio, tra concorrenza spietata, burocrazia asfissiante e affitti alle stelle». Elda Paolazzi si fa portavoce del malessere che caratterizza anche i commercianti locali, stretti tra una crisi strisciante e la concorrenza sempre più agguerrita da parte della grande distribuzione.



 «Lunedì ci troveremo tra noi e con l’assessore Bruno Ceschini - anticipa la fiduciaria - e quindi, a stretto giro di posta inviteremo ufficialmente il consigliere Rosario Grasso ad un incontro con i commercianti e gli offriremo le chiavi delle nostre aziende affinchè provi cosa vuol dire lavorare in proprio».



 Che il quadro del commercio comunale sia sempre più fosco lo si deduce anche dai numeri e, tanto per dire, negli ultimi mesi, solo nell’abitato di San Giacomo, hanno chiuso cinque negozi, alcuni dei quali presenti da decenni. Di pari passo si fa avanti sempre più aggressiva la grande distribuzione e anche in città si profila lo sbarco di alcuni centri commerciali che prevedibilmente daranno il colpo di grazia a qualche piccolo commerciante. In tutto questo il Comune può fare ben poco e al di là del piano commerciale, per i grandi centri le decisioni spettano solamente alla Provincia. (b.c.)

Nessun commento:

Posta un commento