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lunedì 28 gennaio 2008

Benzina, più 13% in un solo anno.

Alto Adige, 26 GENNAIO 2008


 di Davide Pasquali


Il gasolio è cresciuto del 16% Cisl: dipendenti penalizzati


 


  BOLZANO. Negli ultimi dodici mesi, la benzina in città è rincarata del 13%; il gasolio per autotrazione addirittura del 16%. Tradotto, rispetto a gennaio 2007, un lavoratore dipendente con un tragitto casa-lavoro di 15 chilometri spende, annualmente, 83 euro in più per l’acquisto della benzina verde. Chi viaggia a diesel, invece, ne spende addirittura 96 in più rispetto al 2007. Lo dicono i risultati di un’indagine campionaria svolta dalla Femca-Cisl bolzanina, il cui segretario provinciale, Maurizio Albrigo, commenta: «Il quadro emerso è piuttosto preoccupante».


 In questo periodo la Femca-Cisl altoatesina sta redigendo una approfondita serie di studi incentrati sull’aumento dei prezzi, i cui risultati verranno resi noti nelle prossime settimane.


 Verranno presi in considerazione 18 capitoli di spesa, dalla sanità all’abbigliamento, dagli alimentari ai mutui. Ogni settimana verranno poi pubblicati i risultati riguardo a ciascuna categoria.


 Per prime, ieri, si sono pubblicate le statistiche sui carburanti. «In questo inizio di 2008 - commenta il segretario provinciale Albrigo - l’Alto Adige sta vivendo una situazione preoccupante a livello di consumi e di costi. E uno degli esempi più eclatanti è quello della benzina».


 Ai costi attuali del carburante, spiega il sindacato, un dipendente che per andare a lavorare percorre quotidianamente trenta chilometri, spende il 13% in più rispetto all’anno scorso, se utilizza un’auto a benzina, e il 16% in più, se guida un mezzo diesel.


 «Infatti - spiega il sindacalista - sempre che il prezzo dei carburanti rimanga fermo al valore dei primi di gennaio 2008, questo lavoratore spenderà in più, in un anno, 83 euro di benzina, oppure 96 euro di diesel». Sempre in un anno, la spesa per il solo carburante necessario per andare e tornare dal lavoro gli assorbirà dai 740 euro per la verde ai 690 per il diesel. «Ciò significa che ogni mese se ne andrà alla pompa di benzina tra il 5% e il 6% della retribuzione, visto che quella media si aggira intorno ai 1.200 euro».


 Quindi, un lavoratore, percorrendo trenta chilometri al giorno, deve lavorare oltre tre settimane all’anno solamente per ripagarsi il carburante. «Nel frattempo però - puntualizza Albrigo - notiamo che tutta una serie di privilegiati, come dirigenti, politici eccetera, che percepiscono stipendi o indenità senza basi, viaggiano gratuitamente e scaricando le spese sulla collettività, o meglio sui più deboli, ossia i lavoratori».


 Inoltre, dai rilevamenti effettuati presso le pompe di benzina del capoluogo altoatesino, «si è notato che l’aumento dei costi di prodotti va ben al di là dell’inflazione, sia dichiarata che percepita».


 I carburanti, assieme agli alimentari, in specie carne e frutta, «rimangono i punti di maggiore crisi per le famiglie, dato che hanno fatto registrare crescite fuori da ogni logica, visti per lo meno i dati diffusi dall’Istat».

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