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sabato 9 giugno 2007

Non giocate con la salute e i soldi dei cittadini



La settimana scorsa al forum della “mediazione” sull’aeroporto di Bolzano il “Gruppo di lavoro di Laives”, i due rappresentanti del Centro di Attenzione permanente di S. Giacomo e i due indicati da Rifondazione comunista, presentavano le conclusioni di un lungo e approfondito lavoro. In due documentate relazioni venivano da una parte riconfermate le preoccupazioni formulate dall’Appa: la Bassa Atesina rimane una delle zone a maggior rischio di inquinamento. Dall’altra venivano smontate ad una ad una le motivazioni a favore di un ampliamento della struttura aeroportuale: non esiste nessun rapporto diretto tra lo sviluppo economico dell’Alto Adige e la presenza o meno dell’aeroporto; territori simili al nostro senza disporre di scali aerei hanno uno sviluppo economico analogo e anche superiore.

Pertanto venivano presentate alcune proposte. Si fermi qualsiasi ipotesi di ampliamento finchè:



  1. non sia svolta un’analisi conoscitiva dello stato di fatto dell’inquinamento, identificando tutte le fonti e concordando criteri e strumenti di misurazione, e



  2. non venga elaborato un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’inquinamento attuale.



Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di Impatto Territoriale e di Impatto Ambientale, il Piano di Sviluppo Aeroportuale e la zonizzazione.

Su tali proposte silenzio totale, nessuno provava a contestare i dati e le analisi su cui si basavano. Meglio parlare d’altro, anche di proposte che definire folli è un eufemismo, come quella di costruire un aeroporto sul Colle!

Il dibattito di questi giorni è stato invece monopolizzato dalla proposta di Rosa Thaler: la pista per il momento non venga allungata, si faccia uso del Bombardier Q 400 da settanta posti, poco rumoroso e meno inquinante, e si costruisca una stazione ferroviaria in corrispondenza dell'aeroporto. L’obbiettivo è di raggiungere la cifra di 280mila passeggeri, indispensabili allo sviluppo del turismo altoatesino. Chissà poi perché il turismo in Trentino cresce di più di quello nostro anche senza aeroporti. Tra due anni si rifaranno i conti e si vedrà se un’ulteriore ampliamento sarà necessario.

È una logica tutta interna ai ragionamenti delle lobbies economiche, che infatti non ne contesta nè le scelte, nè le argomentazioni e che non tiene assolutamente conto del referendum per il quale sono già state raccolte le firme necessarie.

Il presidente della provincia, valuta positivamente l’idea, ma aggiunge che nel frattempo, per diminuire l’inquinamento, bisogna procedere alla costruzione dell’hangar allo scopo di evitare i voli a vuoto per la manutenzione. Il presidente dell’ABD reagisce scandalizzato e propone una presidenza Thaler, ma si guarda bene dal dare le dimissioni.

A noi tutto questo pare un gioco delle parti: si rinuncia per il momento all’allungamento della pista, ma non si bloccano tutti gli altri lavori. Passate le elezioni si tornerà all’attacco. Intanto si evita di affrontare l’unica proposta seria avanzata nella mediazione dal Gruppo di lavoro di Laives e dal Centro di attenzione permanente di S. Giacomo.

La popolazione di Bolzano e della Bassa Atesina ha diritto di sapere quale è la reale situazione dell’ambiente in cui vive. Vuole una riduzione concreta, tangibile, certa degli inquinamenti e vuole anche essere sicura che i soldi pubblici siano investiti in progetti realmente utili alla comunità e non solo alle imprese che appaltano o finanziano i lavori.

Rifondazione comunista rilancia la richiesta della Valutazione d’Impatto Territoriale, ed Ambientale, della zonizzazione, del Piano di Sviluppo Aeroportuale e l’apertura di una discussione puntuale su un pacchetto di interventi che miri all’abbattimento degli inquinamenti a partire dai concreti suggerimenti allegati alla proposta di mediazione.

 

Per la segreteria provinciale di Rifondazione

Fabio Visentin

 

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