La gestione a dir poco disastrosa dell’asporto rifiuti del comune di Laives, si è arricchita di un nuovo capitolo. Apprendiamo infatti dalla stampa che per passare alla raccolta dell’umido, Seab chiede per l’avvio del servizio 660 mila euro, mentre il costo annuo arriverebbe a 1 milione e 600 mila euro con pesanti ricadute sulle tariffe che i cittadini saranno chiamati a pagare.
L’analisi dello stato del servizio è poi impietosa tanto da far sorgere alcuni dubbi anche sulle capacità manageriali di Seab stessa: possibile che al momento dell’esternalizzazione del servizio, questa valutazione non fosse stata fatta? Ed in caso contrario perché viene denunciata solo oggi?
Eppure in fase di discussione in consiglio era stata data ampia assicurazione che tutta l’operazione sarebbe stata effettuata in modo da evitare, pur in presenza di consistenti aumenti, ulteriori spiacevoli sorprese per i cittadini, anzi si faceva intuire una probabile diminuzione dei costi e un aumento della qualità del servizio. Su che basi era formulata tale ipotesi?
Ci aspettavamo almeno delle precisazioni da parte del sindaco o degli assessori coinvolti nella vicenda, ma purtroppo non sono arrivate e questo aumenta l’allarme e le preoccupazioni.
Il modo in cui era stata gestita l’esternalizzazione del servizio aveva sollevato più di un dubbio a cominciare dal mancato coinvolgimento dei cittadini. Si provi oggi, di fronte agli aumenti intervenuti, al calo della raccolta differenziata e a nessun sensibile miglioramento del servizio, a spiegare loro che si trattava, come qualcuno ebbe ad affermare, di un atto di responsabilità.
L’esternalizzazione poi, come avemmo modo di sostenere, non era una strada necessitata e ci sarebbe stato il tempo e l’opportunità di valutare altre ipotesi e soprattutto di metterle tra loro a confronto. Invece l’unica soluzione presa in considerazione seriamente è stata quella di cedere il servizio a Seab per una sorta di pigrizia mentale dell’assessore Tommasini che probabilmente, in tutt’altre faccende affaccendato, non aveva né voglia, né tempo di esaminare altre possibilità.
Ora apprendiamo che anche all’interno della maggioranza vi erano dubbi e perplessità, peraltro mai espresse pubblicamente, e viene avanzata la proposta di recedere dall’affido alla Seab per creare una municipalizzata.
Non siamo certo contrari per principio all’operazione, ma su che basi viene formulata la proposta?
Occorre infatti che non si aggiunga danno al danno, ma che si proceda questa volta su dati certi, con ipotesi raffrontabili e solo dopo si prenda una decisione che, per parte nostra, deve comunque garantire il controllo pubblico sul servizio.
Proponiamo dunque che la questione venga portata in consiglio innanzitutto per una doverosa disamina della situazione venutasi a creare, per capire ciò che non ha funzionato, individuare gli errori commessi e le eventuali responsabilità ed infine scegliere la gestione più opportuna nell’interesse dei cittadini che rappresentiamo.
Rifondazione Comunista – Laives
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