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lunedì 25 giugno 2007

Aeroporto: la proposta di Rosa Thaler non garantisce lo status quo.


 


Improvvisamente l’altra sera il capogruppo SVP di Laives ha scoperto, a raccolta firme per il referendum ultimata e a pochi giorni dalla chiusura della mediazione, l’urgenza di una presa di posizione dell’amministrazione sull’ampliamento dell’aeroporto. “Non è possibile che il comune maggiormente interessato non abbia ancora espresso una sua posizione!”- ha affermato.


Ci sarebbe da ridere se ci si limitasse a questo, ma il grave è che l’ordine del giorno proposto è del tutto coerente con linea di sudditanza al potere provinciale fin qui tenuta dall’amministrazione. Non sfugge a nessuno infatti che l’appoggio alla proposta Thaler è resa possibile solo dall’avallo datole dal presidente della giunta provinciale ed è quindi del tutto superfluo, se non addirittura contrario all’interesse dei cittadini, che Laives si pronunci favorevolmente alla proposta della consigliera provinciale.


A noi pare estremamente grave voler spacciare per mantenimento dello status quo quello che in realtà è l’ampliamento dell’aeroporto meno l’allungamento della pista fino al dopo elezioni.


Accettare la proposta Thaler-Durnwalder significa infatti:



  1. non sospendere i lavori di ampliamento;

  2. restare all’interno della logica dell’ABD e delle lobbies economiche che perseguono l’aumento infinito di un turismo fondato solo sui numeri senza chiedersi se sia ambientalmente sostenibile;

  3. salvare dal disastro economico chi si è lanciato in un impresa contando non sulle proprie capacità imprenditoriali, ma sugli interventi della politica;

  4. evitare di rispondere alle contestazioni puntuali sulla effettiva necessità per lo sviluppo economico di uno scalo aeroportuale;

  5. non dar corso agli interventi di monitoraggio degli inquinamenti presenti sul territorio e non  predisporre un pacchetto di  interventi per ridurli e portarli sotto controllo, così come previsto al punto tre del contratto di mediazione e dalle normative europee e nazionali.


L’unica mediazione possibile a questo punto è perciò attendere l’esito del referendum senza ulteriori interventi. La sicurezza infatti è già assicurata poiché, altrimenti, l’Enac non potrebbe concedere il permesso di utilizzo dello scalo.


Si operi invece sin da ora per ottenere lo spostamento dei voli sportivi e la riduzione di quelli militari.


 


Rifondazione Comunista – Laives

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