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giovedì 29 novembre 2007

Stadio, prime perplessità a sinistra

Alto Adige, 29 novembre 2007



Rifondazione: più traffico e pochi benefici per la città 


 


«Alla nostra comunità servirebbe piuttosto il Centro provinciale» 


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 LAIVES. Il nuovo stadio in zona Galizia, nel quale giocherà l’Fc Alto Adige, sarà una delle opere pubbliche più importanti realizzati nella storia recente di Laives. Si tratta di una struttura da ottomila posti, con almeno 1500 posti auto oltre a una serie di impianti «satelliti». La notizia dell’assegnazione dello stadio a Laives è stata accolta generalmente in maniera molto positiva, ma ora in alcuni ambienti iniziano a emergere dubbi sull’opportunità dell’operazione. Il primo a esprimere pubblicamente perplessità era stato Marco Bove, ex consigliere comunale dei Verdi. Ora le sue argomentazioni vengono ribadite anche da Rifondazione comunista.


 L’attuale centro sportivo Galizia, dice Prc, «più che rispondere alle effettive necessità della popolazione si è rivelata un peso per le casse del Comune. La decisione di attirare sul territorio comunale l’Fc Alto Adige appare dunque una scelta obbligata al fine di porre un freno alle spese per la manutenzione del centro. Occorre però che lo specchietto per allodole dei soldi provinciali non faccia incorrere in nuovi errori».


 Ciò che dovrebbe «far riflettere», prosegue Rifondazione, «sono due aspetti». Il primo «è il rifiuto di altri Comuni di accollarsi uno stadio da ottomila posti e la brama con cui, di contro, si appetisce al centro sportivo provinciale. Quest’ultimo infatti prevede la costruzione di un centro di medicina dello sport e di fisioterapia che costituiscono naturalmente la parte più allettante e maggiormente qualificante dell’intero progetto».


 L’altro aspetto «è invece l’arrivo nel fine settimana, cioè nell’unico momento in cui Laives si libera dalla morsa del traffico e dal relativo inquinamento, di migliaia di automobili per le quali è già previsto un megaparcheggio. La miriade di tifosi non porteranno che limitati benefici all’economia della nostra città, ma rischiano invece di costituire un problema di difficile gestione».


 Una struttura «dal così forte impatto» su Laives «richiede dunque che i cittadini vengano coinvolti e messi nella condizione di poter prendere una decisione consapevole. Occorre un’informazione completa che spieghi vantaggi e gli svantaggi di una scelta eliminando gli equivoci tra cittadella dello sport e centro sportivo provinciale. Noi riteniamo che se si vuole dar vita ad una struttura che sia realmente al servizio dei nostri concittadini, dei giovani, delle associazioni sportive, non si debba assolutamente rinunciare alle infrastrutture più qualificanti: un centro di medicina sportiva e di riabilitazione fisioterapica costituiscono infatti un polo di eccellenza, possono essere effettivamente utili alla nostra comunità e pertanto giustificherebbero l’accoglimento sul nostro territorio di un’opera così impattante».

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