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venerdì 14 settembre 2007

Dal quotidiano Alto Adige di giovedì 13 settembre 2007


 


Supermercati, rincari record In 2 anni aumenti fino al 70% 


Indagine del Ctcu nei punti vendita Omniscom e Aspiag 


 


 


  BOLZANO. I prezzi degli alimentari a Bolzano corrono molto più veloci dell’inflazione. Provare per credere: ieri, alla vigilia dello “sciopero” contro il carovita, il direttore del Centro Tutela Consumatori e Utenti, Walther Andreaus, è andato a fare la spesa in due supermarcati delle catene Ominiscom e Aspiag. Nel carrello ha infilato i 27 prodotti contenuti nel paniere dell’azione “Prezzi fermi 2005” voluta dalla giunta Salghetti e poi abbandonata da quella Spagnolli. In soli due anni c’è stata una variazione percentuale che incide in modo significativo sui portafogli dei bolzanini. I prezzi sono stati rilevati all’Eurospar di Via Roma (società Aspiag) e all’A&O di Via del Ronco (società Omnicom), andando ad analizzare i costi dei prodotti tenuti sotto controllo dall’Osservatorio sui prezzi fino alla fine di giugno 2005.


 Tenendo conto che il tasso dell’inflazione sui generi di prima necessità tra giugno 2005 e settembre 2007 è stabilito ad una percentuale del 5,1%, stupisce scoprire che ben 15 prodotti alimentari all’Eurospar e 22 all’A&O, su un totale di 27, subiscono variazioni percentuali eccessivamente alte.


 L’analisi dei costi, dove non specificato, ha preso in considerazione i prodotti col prezzo più basso proposto alla clientela, tenendo conto delle offerte aperte a tutti e tralasciando, invece, quelle indirizzate solo a possessori di tessere particolari.


 Il riso arborio, per esempio, all’A&O presenta un aumento rispetto al 2005 di 70 centesimi per una variazione del 73,7%, la più alta registrata nell’analisi, mentre all’Eurospar l’incremento è “solo” del 25,3%, considerando però che il prodotto è attualmente in offerta.


 Sensibile anche l’aumento del burro, che oscilla tra il 27,4% dell’Eurospar (prodotto in offerta) e il 65,5% dell’A&O, e dell’ olio extravergine che, pur proposto come sotto costo, in via del Ronco presenta un rialzo del 30,4%.


 Notevoli anche gli incrementi della passata di pomodoro e del tonno, con punte rispettivamente del 51,3% e del 66%. Si può tirare un sospiro di sollievo acquistando grana padano e salame, gli unici prodotti che presentano delle sostanziali e generalizzate diminuzioni, pur considerando che si tratta di generi che godono di una varietà e di una concorrenza maggiore rispetto ad altri prodotti. Sostanzialmente invariati, infine, tortellini e formaggio “Philadelphia”.


 «Questo aumento generalizzato - dice Andreaus -, che va ben oltre l’inflazione stabilita, mette in luce in modo chiaro come il Comune e l’Assessore competente alle attività economiche, il vicesindaco Elmar Pichler Rolle, abbiano di fatto addormentato l’Osservatorio sui prezzi che vigilava su questi prodotti fino a giugno 2005. Finito il periodo garantito, negli ultimi due anni, i prezzi sono saliti in modo vertiginoso. In vista degli annunciati nuovi aumenti credo che vada attuata una politica seria di controllo sui prezzi da parte del Comune, resuscitando l’Osservatorio che originariamente era composto da una commissione con Assessore, consumatori, sindacati e commercianti. Noi abbiamo provato ad insistere con l’Assessore, ma le risposte sono sempre state piuttosto evasive».


 Il Centro Tutela Consumatori propone anche altre iniziative a livello istituzionale. «Bisognerebbe sedersi tutti a un tavolo e discutere chiaramente del problema rincari - ribadisce Andreaus -. Io riproporrei anche l’iniziativa dei “mercati generali” che riusciva a calmierare i costi introducendo prezzi garantiti settimanali per tre prodotti ortofrutticoli. Inoltre il Comune non deve dimenticare il blocco delle tariffe pubbliche, dai rifiuti ai parcheggi».


 Andreaus invita anche i consumatori ad attuare forme di protesta: «Credo che la gente debba reagire ad aumenti ingiustificati boicottando i prodotti troppo cari. Lasciare lo scaffale pieno è il metodo migliore per colpire chi specula eccessivamente. Dobbiamo difenderci dall’attacco al portafoglio con la consapevolezza che la domanda è essenziale nel determinare i prezzi dell’offerta all’interno del libero mercato. Noi non abbiamo aderito allo sciopero in atto oggi per mancanza di tempo effettivo per organizzare la protesta al meglio, ma io invito i consumatori ad essere attenti sempre e a imporre le proprie ragioni tutto l’anno scegliendo bene cosa mettere nel carrello».

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