Alto Adige, 1 dicembre 2007
Pane, energia e trasporti riportano l’indice ai livelli del 2003, consumatori preoccupati
Il Ctcu e i sindacati: fasce deboli in grossa difficoltà. Il Comune: facciamo il possibile
Pichler Rolle: segnale di allarme, pronte diverse contromisure Andreaus: si doveva intervenire subito adesso è tardi
------------------------------------------------------------------------
BOLZANO. A Bolzano la corsa dei prezzi non si ferma, anzi. I dati diffusi ieri confermano la crescita dell’inflazione, ma stavolta l’aumento è più preoccupante del solito perché dopo quasi due anni viene nuovamente sfondato il tetto del 3%. L’indice dei prezzi al consumo a novembre ha registrato un aumento del 3,2%, «un dato - afferma l’ufficio statistica del Comune - che ci riporta alla prima metà del 2003». Consumatori e sindacati vedono confermati i propri allarmi e chiedono interventi immediati a Comune e Provincia; dal municipio replicano il vicesindaco Pichler Rolle e l’assessore Schönsberg: «Stiamo facendo il possibile». In arrivo altre contromisure.
Dall’ufficio statistica del Comune ieri è arrivata la tradizionale comunicazione relativa all’aumento dei prezzi in città: «Rispetto ad un anno fa - recita il comunicato - l’indice dei prezzi al consumo registra un più 3,2%. L’ultima volta che a Bolzano era stata raggiunta la soglia del 3% era stato a febbraio 2006». E sempre l’ufficio statistica sottolinea che per ritrovare un tasso d’inflazione sopra al 3% bisogna risalire ai mesi tra la seconda metà del 2002 e la prima del 2003. Il maggiore incremento si registra nel capitolo prodotti alimentari e bevande (+4,9%), seguito da mobili, articoli e servizi per la casa (+4,9%), abitazione, acqua, energia e combustibili (+4,2%), trasporti (+4%), istruzione e servizi ricettivi e di ristorazione (+3,4%).
A crescere sono soprattutto una serie di beni di prima necessità, dal pane all’olio, dalle uova al riso, passando per combustibili, calzetteria, articoli per la casa. Dati che vengono confermati anche dalle altre città campione, ma non in modo così rilevante: l’inflazione registrata a livello nazionale cresce infatti del 2,4%, e si tratta dell’aumento più rilevante dal giugno del 2004, ma il +3,2% raggiunto a Bolzano non ha eguali.
I consumatori sono sul piede di guerra: «Purtroppo - dice il direttore del Ctcu Walther Andreaus - si stanno verificando le nostre più fosche previsioni. È da tempo che chiediamo di fare qualcosa, questo fenomeno andava fermato prima, perché adesso è tardi. Il dato bolzanino poi è inspiegabile, visto che il motivo dei rincari è da ricercare nell’aumento del prezzo delle materie prime che si sente da noi come nel resto d’Italia». Preoccupati anche i sindacati: «Questo forte aumento dei prezzi - dice Fabio Degaudenz della Cgil - mette in grande difficoltà le fasce sociali più deboli perché il rincaro di beni primari come gli alimentari o l’abitazione, percentualmente gravano maggiormente sui loro redditi. A questo si aggiunge che i contratti di lavoro nazionali vengono rinnovati sempre in ritardo di mesi se non di anni e gli aumenti vengono bruciati prima ancora di intascarli».
Guido Margheri, consigliere comunale di Sinistra Democratica, chiede che «si intervenga a tutti i livelli contro il carovita», accusa
La replica è affidata al vicesindaco e assessore al commercio Elmar Pichler Rolle: «Il fatto che dopo quasi due anni abbiamo nuovamente raggiunto la soglia del 3% è un segnale di allarme. Il Comune però sta facendo il suo: l’esenzione Ici per la prima casa nel 2008 passerà da
Nessun commento:
Posta un commento