La piazza è da sempre il luogo dell’incontro e dello scambio e per questo dovrebbe privilegiare la dimensione pubblica delle varie attività non direttamente occupate dell'amministrazione: spazi espositivi, ambienti informativi, sale conferenze, biblioteche, case della cultura, musei storici, fotografici, degli usi e costumi, zone ristoro e ricreative. Luoghi, insomma, immediatamente fruibili da tutti al di là della lingua e della provenienza.
Più importante della dimensione è quindi ciò che nella piazza si colloca e la qualità dell’arredo urbano è fondamentale.
Abbattere, far scomparire ciò che è rimasto di familiare è spesso un errore. L’edificio del nuovo municipio e la piazzetta antistante, che è addirittura transennata affinché la pavimentazione non si rovini, difficilmente potranno sostituire lo stretto corridoio del vecchio edificio dove ci si fermava a discutere e a chiacchierare magari seduti o appoggiati alla ringhiera.
Ricreare specularmente un altro edificio in tutto simile al nuovo municipio produrrà automaticamente uno slargo, ma non creerà una vera piazza.
Far partecipare i privati non ci scandalizza, ma non produrre un’idea di spazio pubblico immediatamente utilizzabile dai cittadini e senza imparare dagli errori passati, ci pare invece inammissibile.
Ai progettisti occorre dare mano libera, affidarsi alla loro fantasia e capacità di coniugare il vecchio con il nuovo con un unico vincolo: creare uno spazio funzionale alla socializzazione di entrambi i gruppi linguistici e perché no dei nuovi concittadini. Una piazza, insomma, in cui possano ritrovarsi giovani ed anziani, uomini e donne, italiani e tedeschi, abitanti storici e nuovi concittadini.
Fondamentale è dunque ciò che si mette nella cubatura e non la quantità, aumentare i richiami a fermarsi ed a fruire dello spazio e non diminuirli.
Perché allora non lanciare un concorso di idee che possa prevedere anche la conservazione del vecchio municipio trasformato in un raccordo tra due piazze tra loro comunicanti. Il vecchio edificio una sua rispettabilità architettonica ce l’ha e potrebbe dunque essere convertito in un’area contenente spazi per attivitá culturali e di intrattenimento o anche in una sorta di mercato coperto o di loggia così come ve ne sono in altre città italiane ed europee. Potrebbe poi completare l’opera un arredo urbano che conservando tutto ciò che rimane di familiare, introduca elementi pensati anche per l’intrattenimento: giochi, fontane, opere d’arte a disposizione dei cittadini, ma che diventano nello stesso tempo attraenti anche per i turisti.
Si tratta di dare libero sfogo alla fantasia dei progettisti e poi di coinvolgere i cittadini al fine di produrre uno spazio percepito sin dal primo istante come proprio da tutti.
Va da sé che condizione indispensabile è l’eliminazione del traffico da via Pietralba.
Rifondazione Comunista - Laives